Due Mari, 35 vette: La Nuova Grande Impresa di Nicola Zaccato

Dopo il grande successo del Trekking dei Due Mari svoltosi a Giugno 2011, per Giugno 2012 Nicola Zaccato ne ha pensata un altra delle sue. Secondo Nicola sarebbe stato monotono ripetere lo stesso trekking dell’anno scorso, seppur sia stata un esperienza fantastica ed indimenticabile, e quindi ha pensato di realizzare un trekking di 16 giorni (anzichè 12) con la scalata a 35 Vette del Parco Nazionale del Pollino.
La partenza è prevista per Venerdì 15 Giugno 2012 dalla Spiaggia di Belvedere Marittimo,

Due Mari, 35 vette: La Nuova Grande Impresa di Nicola Zaccato

Parco Nazionale del Pollino – tra sport e avventura.
Due Mari – 35 Vette in 16 giorni – dal 15 giugno al 30 giugno 2012

Dove osano le aquile………………Idea- Progetto – Studio dei percorsi- Logistica e Guida – a cura di Nicola Zaccato. Continua a leggere

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San Donato di Ninea e lo sport

Di Alcide Lamenza  Gennaio-Febbraio2005

Basta cliccare sulla foto per leggere meglio ,grazie !!

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Come eravamo : caubboj e jndiani

Da “Come Eravamo” Cauboj e indiani …

Cauboj e indiani

Al tempo corrente, da ciò che gli esperti asseriscono, pare che i giochi infantili siano ormai un residuo del passato, soppiantati come sono da videogiochi, programmi televisivi studiati apposta per l’infanzia ed impegni in attività sportive e ludiche, specchio e prospezione di genitori insoddisfatti che pretendono dai figli quelle attività probabilmente loro negate o precluse. Nella mia infanzia, il gioco era l’elemento più importante della crescita. Anche partecipare alle attività reddituali, nelle società agro-pastorali come era la nostra, poteva essere una forma di gioco. Era consentito l’impiego dei “quatrari” nella custodia temporanea di piccoli animali domestici per uso familiare. I ragazzini, specie nei pomeriggi della primavera/estate, consideravano un passatempo la richiesta “ì purtà ntè castagni”, la capra o la pecora oppure dei loro cuccioli per farli pascolare. In genere “u cummannatu” non ci andava da solo ma si portava appresso anche i suoi amichetti coi quali condivideva guardiania e giochi. In primavera, il passatempo più gettonato “aru cummientu”, era la ricerca delle castagne sfuggite alla raccolta, perché nascoste dai ricci e dalle foglie. I frutti iniziavano a fermentare per poi germogliare ed erano dolcissimi. A parte questi divertenti impegni, che non toccavano tutti, i bambini, soddisfatti i giornalieri obblighi scolastici, erano liberi di dedicarsi alle attività ludiche che ritenevano più congeniali. L’apparecchio televisivo era posseduto da poche famiglie ed i programmi, inizialmente erano diffusi nelle ore serali e solo qualche tempo dopo nel tardo pomeriggio, con la tv dei ragazzi, limitata a circa un’ora pomeridiana e con inizio alle 17.

Quindi tempo libero in abbondanza ed impiegato per praticare vari giochi fra i quali: “latri e carbunièri”; “libera e presa”; “ammicciùni”; “àra cavicchjula”; “àri tappi”, “campana” riservata e praticata dalle femminucce; una specie di tirassegno con arco e frecce ricavate da stecche in ferro da ombrelli e, dopo averne visto le avventure, al cinema od in tv, anche “caubboj e jndiani”. Continua a leggere

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Pietro Viggiani: perché amo scrivere !!

Pietro Viggiani

Perché amo scrivere
un’altra lacrima scivolò via.
Un soffio di scirocco la scippò dal suo viso, mentre altre continuavano a scendere copiosamente. Nemmeno le
lenti scure dei Ray Ban riuscivano a nasconderne il flusso ininterrotto.
Il suo sguardo carico di malinconia scrutava il sole tramontare all’orizzonte,
un’altra giornata di un luglio sempre più afoso stava volgendo al termine.
La folla di giovani entusiasti si apprestava a vivere l’aperitivo sulla spiaggia del Singjta di Fregene.
Le note lounge riempivano l’atmosfera, un sottofondo
sublime ed ipnotico come il suono di un incantatore di
serpenti richiamava le molteplici belle presenze
maschili e femminili verso il E follia tenuti a freno con sofferenza
durante il lungo inverno. Continua a leggere

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Brillantina

Da “Come Eravamo” Brillantina …

Brillantina.

La sua testa unta e lucida di brillantina, con i capelli tirati sulla nuca, ”pittinati ad’arrietu”, la potevi notare da lontano, specie quando veniva colpita dai raggi del sole. Il luccichio più importante invece non potevi vederlo perché era all’interno della sua testa; lo percepivi quando Brillantina parlava, perché era uno spasso, un concentrato d’ironia e di inventiva al di sopra della media. Ero ragazzino e lo ricordo sui trentacinque anni, non molto alto, capelli scuri, volto dai tratti pronunciati, occhi neri mobilissimi. Rammento il suo particolare modo di camminare, dinoccolato, quasi un dondolio sulle gambe leggermente arcuate, le mani a facilitare l’andatura e la testa mobilissima che ondeggiava leggermente mentre si guardava attorno e sembrava non tralasciare nulla di quel che aveva attorno sulla strada, fossero persone o cose.

Quando capitava ara Siddhata veniva salutato cordialmente da quasi tutti i presenti perché era un amicone ed era sempre pronto alla battuta. Proprio le battute erano il motivo della sua simpatia, qualcuna, particolarmente feroce, gli aveva procurato qualche inimicizia, risoltasi in breve perché Brillantina “tingiàdi” ma non era cattivo. Era anche lui nel gruppo degli emigrati in cerca di fortuna ma, ad ogni estate, il suo mesetto di ferie non glielo levava nessuno. Fu durante uno di detti periodi che proprio all’Alboretti da Siddhata noi ragazzi, per ascoltare, ci avvicinammo ad un gruppo dal quale provenivano frequenti e sonore risate. Era un cerchio attorno a Brillantina ed a turno dal gruppetto gli astanti rammentavano le sue battute. Quella fatta ad una vecchietta, che chiedeva notizie dei figli emigrati, ed alla quale Brillantina aveva riferito che, lavorando al buio in miniera, ad uno dei giovanotti erano spuntate le “ciancianeddhe” sotto gli occhi; alla incredula vecchietta che, piangendo, gli aveva chiesto di giurare sulla circostanza, brillantina aveva risposto ”bbìcci jùru, avèra jì cicàtu i mani e ddì pièdi, si nùnn’è bbèru. Continua a leggere

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Lucio ,oggi siamo noi a scriverti…

Ciao Lucio ,oggi siamo noi a scriverti …ma cosa? hai già scritto tutto !!

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Ciccilluzzu i Mastusciallu !!sagrestano , campanaro e bannnista !!

Luigi Bisignani

Da “Come Eravamo” Omaggio a Ciccilluzzu i Mastusciallu …

Attiàlupu.

“Attìa lupu” gli gridavamo quando appariva nelle vie e nei vicoli sandonatesi; e lui immancabilmente rispondeva “attia grupu”. Era la sua battuta spiritosa ed il suo modo di esorcizzare una natura che, nei suoi confronti, non era stata benigna.

(“Cicciu u Bannista”N° 2)

Procedeva sbilenco per via di una gamba che, non abbiamo mai saputo se per nascita o trauma, era restata notevolmente più corta dell’altra. Il fisico portava i segni di questa disarmonia perché, anche da fermo, pendeva tutto da una parte. Quando gli accadeva di fare una sosta, immancabilmente la gamba più corta la poggiava e quasi la avvolgeva al bastone che aveva sempre con se e lo aiutava a camminare per le tortuose ed affatto agevoli strade del paese.

Non era molto alto, di corporatura esile, coppola o cappelluccio perennemente sul capo, colorito olivastro e la pelle del volto “gnutticata” tanto da sembrare “arripicchiàtu”. Per dare l’idea, a parte la zoppia, fisicamente poteva interpetrare benissimo la parte della figlia nei film di Fantozzi, tanto era la somiglianza con l’attore.

Di nascita non era sandonatese ed era capitato in paese nell’immediato dopoguerra, a seguito del padre e sulla scia dei tanti boscaioli che venivano a cercare lavoro presso la Saffa, ditta che, s’era aggiudicata il taglio dei boschi sandonatesi ed aveva aperto cantiere in località Pantano.

Il babbo di Attiàlupu era un boscaiolo-segantino e doveva essere maestro in tale arte, per via del soprannome “Mastusciallu”, che significa appunto maestro nello sciaverare, sceverare, (dal latino experare, separare), ossia la capacità di squadrare un tronco e ricavarne previa tracciatura o una trave o assi di legname. In sandonatese l’arte di sceverare, era stata tradotta nel dialettale “sciallu”, da cui il soprannome.

Questo era il mestiere paterno col figlio operaio-aiutante e nonostante l’anomalia sottoposto a fatiche pari ad un giovane dal fisico normale,. Stando ai racconti dell’interessato ed alla voce comune, i rapporti interpersonali col padre non erano dei migliori, anche perché il genitore era notoriamente di pessimo carattere e sul lavoro pretendeva prestazioni non adatte ad un fisico minuto e per di più menomato. Non era crudeltà; probabilmente intendeva trattare il figlio come se fosse sano, non fargli pesare la menomazione. Era un metodo, piuttosto brusco, forse non il più adatto, ma la situazione quella era. Questo modo di vivere pesava ad Attiàlupu, il cui vero nome era Francesco, noto Ciccilluzzu, che, amante di un buon bicchiere di vino, quando gli veniva offerto da bere, non si esimeva dal raccontare cosa accadeva durante il lavoro, lamentando che, talvolta per errori a suo dire minimi, le aveva anche prese. Raccontava della fatica di tirare la sega, in aiuto al genitore, per ricavare tavole e tavoloni dai tronchi abbattuti, e della difficoltà a seguire la tracciatura su cui doveva scorrere la lama della sega. Continua a leggere

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Aggiornamento ricorso “8231 del 2011”

N. 01151/2012REG.PROV.COLL.

N. 08231/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8231 del 2011, proposto da:
Gregorio Cortese, Paolo Cozza, Giuseppe Buono, rappresentati e difesi dall’avv. Cosimo Fortunato, con domicilio eletto presso Carlo Picardi in Roma, via di Priscilla, 35/2;

contro

Comune di San Donato di Ninea, rappresentato e difeso dall’avv. Pietro Romano, con domicilio eletto presso Francesco Precenzano in Roma, via Valadier, 39; U.T.G. – Prefettura di Cosenza;

nei confronti di

Benedetto Vuono, Franco Iannitelli, Francesco De Rose, Giuseppe Bisignani, Luigi Cozzitorto, Francesco Caruso, Vincenzo Consoli, Vincenzo Salvo, Antonio Sparano, Luigi Salvo;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. CALABRIA – CATANZARO :SEZIONE II n. 01100/2011, resa tra le parti, concernente ELEZIONI COMUNE SAN DONATO DI NINEA (CS) 15 E 16 MAGGIO 2011 – PROCLAMAZIONE ELETTI;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di San Donato di Ninea;

Viste le memorie difensive;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell’udienza pubblica del giorno 24 gennaio 2012 il Cons. Raffaele Prosperi e uditi per le parti gli avvocati Francesco Ricci, su delega dell’avv. Cosimo Fortunato e Pietro Romano;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.

FATTO

Con ricorso depositato il 15 giugno 2011 presso il TAR della Calabria Gregorio Cortese, Paolo Cozza e Giuseppe Buono, nella qualità di elettori nel Comune di S. Donato di Ninea (CS), chiedevano l’annullamento delle elezioni comunali svoltesi in S. Donato di Ninea, ove la lista con il contrassegno “San Donato nel cuore” aveva ottenuto l’elezione del Sindaco e della maggioranza consiliare per 519 voti rispetto ai 518 della lista contrapposta, con il contrassegno “Rinascita San Donatese”. Continua a leggere

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De Rose ringrazia i giovani volontari intervenuti per l’emergenza neve

Da “La direzione & Diritto di Cronaca…

Lunedì 27 Febbraio 2012 19:25 – di Redazione Letture: 46  –

 

Il sindaco De Rose

SAN DONATO DI NINEA – (Comunicato stampa) Il sindaco di San Donato di Ninea (CS), Francesco De Rose, ha voluto ringraziare pubblicamente il gruppo di giovani volontari che in occasione della recente ondata di maltempo è intervenuto in soccorso di quanti erano rimasti relegati nelle proprie abitazioni. Giovani che hanno operato senza sosta in condizioni veramente difficili, con encomiabile diligenza e grande senso di responsabilità. “Il loro infaticabile impegno ha rappresentato per tutti noi il vero calore con cui è stato possibile sciogliere la neve copiosa che ha imbiancato il nostro territorio, oltre al ghiaccio insidioso che ha messo in serio pericolo l’incolumità della popolazione anziana. Altro che gioventù vagabonda e senza valori, come dice qualche ricco e comodo tecnico. I giovani sandonatesi si sono contraddistinti per la loro grande sensibilità e per il sincero altruismo”. Sono queste le prime parole di elogio che il primo cittadino ha rivolto al gruppo di volontari, che per molti giorni ha spalato neve e sparso sale sulle strade, portando soccorso alle famiglie rimaste isolate e rifornendo di farmaci e alimenti tutti gli anziani del paese. “Nonostante nessuna istituzione preposta si sia interessata ai problemi esposti, vissuti da tutta la popolazione in quei difficili giorni di emergenza neve, siamo riusciti ad attivare in Comune un sistema di Protezione Sociale che ci ha consentito di assicurare comunque il giusto sostegno ai nostri concittadini. Non abbiamo nessun reclamo o critica da rivolgere alle istituzioni superiori o a chi si è dimenticato di noi, perché non servirebbe a nulla. Di sicuro, invece, voglio Continua a leggere

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AVVISO OCCUPAZIONE TERRENI E STRADE

 
COMUNE DI SAN DONATO DI NINEA

(PROVINCIA DI COSENZA)

C.A.P. 87010 – C.C.P. 11211877- C.F. e P.I. 00398580787

Tel. 0981 -63011-Sindaco Tel. Fax 0981- 63051 http://sandonatoninea.asment.it

  E-mail comune.sandonatodininea.@asmecert.it

 

AVVISO ALLA CITTADINANZA

Prot. N. 336/12

IL SINDACO

PREMESSO, CHE DA SOMMARIA RICOGNIZIONE SUL TERRITORIO COMUNALE, SI E’ RISCONTRATA L’OCCUPAZIONE DI SPAZI PUBBLICI ” STRADE, RELIQUATI, ECC” IN FORMA DEL TUTTO ABUSIVA SENZA ALCUNA AUTORIZZAZIONE DA PARTE DELL’ENTE PROPRIETARIO.

CIO’ PREMESSO, SI INVITANO TUTTI COLORO I QUALI OCCUPANO IN FORMA ABUSIVA QUALSIASI BENE DI PROPRIETA’ DEMANIALE, DI PRENDERE CONTATTI CON GLI UFFICI COMUNALI COMPETENTI, AL FINE DI REGOLARIZZARE LE POSIZIONI, E DI PROCEDERE AL RIPRISTINO DELLO STATO DEI LUOGHI, OVE NECESSARIO.

PER LA REGOLIZZAZIONE E’ CONCESSO IL TERMINE DI GIORNI 90 (NOVANTA), ALLA SCADENZA DEL QUALE SI PROCEDERA’ D’UFFICIO CON ADDEBITO DELLE SPESE.

San Donato di Ninea lì, 31.01.2012

Il Sindaco Dr. Francesco De Rose

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