Pietro Viggiani: perché amo scrivere !!

Pietro Viggiani

Perché amo scrivere
un’altra lacrima scivolò via.
Un soffio di scirocco la scippò dal suo viso, mentre altre continuavano a scendere copiosamente. Nemmeno le
lenti scure dei Ray Ban riuscivano a nasconderne il flusso ininterrotto.
Il suo sguardo carico di malinconia scrutava il sole tramontare all’orizzonte,
un’altra giornata di un luglio sempre più afoso stava volgendo al termine.
La folla di giovani entusiasti si apprestava a vivere l’aperitivo sulla spiaggia del Singjta di Fregene.
Le note lounge riempivano l’atmosfera, un sottofondo
sublime ed ipnotico come il suono di un incantatore di
serpenti richiamava le molteplici belle presenze
maschili e femminili verso il E follia tenuti a freno con sofferenza
durante il lungo inverno.Come non godere della vita in questo
momento così idilliaco!Lui rimaneva impassibile, disteso inerme
sul lettino a scrutare l’orizzonte. La
visiera del cappello ne oscurava il volto,
se avesse avuto una bacchetta magica
avrebbe senza indugio fatto sparire tutta
quella gente che gli schiamazzava intorno senza
alcun rispetto per il dramma interiore che lo perseguitava
da quando aveva rimesso piede a Roma.
“Andate a fare in culo altrove, lasciatemi in pace!”
si ripeteva dentro di se mentre il pianto veniva
spezzato da lunghi singhiozzi.
chioschetto del bar dove si cominciava a
folleggiare.
Sabato sera, in mano un drink da
sorseggiare spensieratamente a piedi
nudi sull’arenile mentre la skyline regala
pennellate di colori indimenticabili,
ragazze mozzafiato dalle curve sinuose,
un prossimità le ferie d’agosto per
abbandonarsi a istinti e quel pizzico di
Nell’arco di un anno era passato dal
toccare il cielo con un dito al precipitare
all’inferno.
Era trascorso giusto un anno da quando
oltrepassò il finger dell’aeroporto di
Fiumicino imbarcandosi sul volo per Dubai.
Lo società di consulenza per la quale
lavorava da anni lo aveva “cortesemente” messo su quel volo, un
progetto per una prestigiosa compagnia 9

Reader’s Bench – Marzo 2012
petrolifera richiedeva un profilo come il
erano volatilizzate in un frangente.
suo. Da un paio di anni ambiva a un
Esattamente nell’attimo in cui ripercorse
ruolo dirigenziale, quale migliore
lo stesso finger, un anno dopo.
occasione per mettersi in evidenza.
Questa volta in uscita da un aereo.
Emirati Arabi, Medio Oriente….
La sua città, Roma, non gli apparteneva
“Ma dove cazzo vado” s’interrogava
più. I suoi amici mediorientali si erano
impaurito nel salire sull’aereo.
dispersi nuovamente per il mondo. La
Dubbi amletici e timori che ben presto si
moretta tutto pepe prima lo aveva illuso,
sciolsero come neve al sole; il tempo
poi scaricato.
necessario di calarsi in un contesto
lavorativo internazionale,
L’azienda per la quale si
dove giovani colleghi di Piegato sul manubrio e r a s a c r i f i c a t o s i e r a
t u t t o i l m o n d o e r a n o imprimeva velocità, dimenticato di lui. Mentre
approdati lì proprio come superava le vetture in s i d a n n a v a i n M e d i o
lui: tante paure, nessuna coda verso la città Oriente per tenere in piedi
eterna, rischiava la il progetto, in Italia le certezza.
Da sconosciuti ben presto vita correndo come promozioni si erano già
decise a tavolino. I lecca
divennero la sua seconda un folle.
culo tanto per cambiare pelle. Di giorno a sgobbare
l’avevano superato!
in ufficio, di sera a folleggiare trasportati da un affiatamento
e un entusiasmo così intensi da scaldare Odiava tutta quella gente che gli
l’intero Medio Oriente, trasformando schiamazzava nelle orecchie.
quella porzione del Globo martoriata Ora odiava la vita.
dalle bombe nel paese dei balocchi, dove Ebbe uno scatto d’ira che lo tirò su dal
si ride, non si dorme, si ama.
lettino come una molla.
Si ama la vita, si amano le donne. Ma Non poteva restare lì. Doveva evadere
soltanto una moretta tutto pepe catturò le prima di esplodere.
sue attenzioni, due pupille magnetiche da Raccolse l’asciugamano e si mise a correre
levargli il respiro. Due labbra così in mezzo alla folla, urtando corpi che
morbide e carnose da suscitare in lui una ballavano folleggiando dietro la musica
spinta di passione irrefrenabile, esplosa vibrante che gli bombardava la testa.
la sera che riuscì a baciarla, a stringerla Spintonò l’ultimo l’ostacolo prima di
tra le sue braccia in una calda notte che raggiungere l’uscita del lido, balzò in sella
non dimenticherà mai.
alla sua moto, accese i motori e partì
I sogni, le ambizioni, le passioni che sgommando senza neanche infilare il
avevano fatto di lui un privilegiato si casco.
Piegato sul manubrio imprimeva
velocità, superava le vetture in coda
verso la città eterna, rischiava la vita
correndo come un folle.
Percorse l’autostrada a tutto gas, con il
solo berretto in testa, mentre le ultime
lacrime rimaste si asciugavano sul viso.
Giunse sotto casa e abbandonò il veicolo
con non curanza.
Con fare tracotante percorse le scale del
pianerottolo di corsa, giungendo al terzo
piano.
Due mandate di chiavi, aprì la porta e la
sbatté violentemente.
Finalmente solo!
Ma ancora prigioniero dell’ansia e della negatività.
D’istinto si mise al computer, aprì
l’album fotografico digitale per
immergersi nei ricordi così nitidi
dell’ultimo anno.Istantanee che lo ritraevano felice,
sorridente come non mai.
Ma quelle foto erano attimi ormai
passati, se ne doveva fare una ragione.
Di nuovo l’ansia.
Av v i ò w o r d , s u l l o s c h e r m o s i
materializzò una pagina bianca.
Rewind, la sua memoria si avvolse come
un nastro riportandolo indietro di un anno:
“Viggio, sei stato assegnato ad un
progetto in Medio Oriente…..” buttò giù
di getto iniziando a ricordare.
Un sorriso s’impossessò fugacemente del
suo viso, per un attimo si sentì in pace
con se stesso.
Cominciò a scrivere, e non si fermò più.

Pietro Viggiani è autore di Ricomincio da
doppio zero (Bel Ami Edizioni,208 pagg,
10.00 €). E’ nato a Roma nel 1973. Dopo
la laurea in Economia e Commercio ha
intrapreso la carriera di consulente
aziendale alla frenetica ricerca del prestigio
professionale, a scapito della propria
felicità. Un’esperienza lavorativa in Medio
Oriente gli ha permesso di riappropriarsi
della sua vita e ora osserva il mondo con
nuovi occhi. Ha scritto il Viaggio di Viggio
(Robin Edizioni, 2007) e ha seguito il
laboratorio di scrittura creativa organizzato
da Rai-Eri (2011). Continua a viaggiare
amando la vita, proiettato verso la
prossima ignota destinazione.

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