Premiate le Cadette giallonere della Cosenza K2

Luigi Bisignani

Cosenza :  Nella sede cosentina della “Cosenza K2″ presso lo stadio San vito sono state premiate

“le Cadette giallonere campionesse regionali”

Fra queste ,ormai oggi lo sapete,abbiamo la nostra compaesana Namy Cortese le gare si sono svolte a

Varie di Carolei (CS) ,Crotone, Palmi e Lamezia Terme.

Le cadette cosentine si ereggono sugli alti podi,gareggiano dapertutto raccogliendo ottimi risultati.

Complimenti alle giovanissime canotte giallonere ed in particolar modo alla nostra compaesana NAMY.

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Saverio Bisignani (Ziu Saminu)

Luigi Bisignani

Con questo piccolo scritto  vorrei rendere omaggio al mio MITICO   zio conosciuto da tutti con il soprannome di

Ziu Saminu Bisignani


Mio zio  “Saminu ” (Saverio Bisignani) é nato a San Donato di Ninea il 13 ottobre 1913 si sposò a 26 anni con la Zia” Maria Iannuzzi” il 16 Dicembre 1939, hanno avuto due figli, Angelina e Settimio.

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Abbitìnu

Luigi Bisignani

Ci sono tante,tantissime storie e usanze che non conosciamo del nostro paese,
Grazie al nostro amico Minucciu,possiamo scoprire e conoscere meglio il nostro paese,
conosci tu qualcosa sull’Abbitinu?

‘Abbitìnu.

‘A quìri quàttru pàisàni chì mì lèggìnu, vulèra sàpi sì s’àmmèntanu cchì gghè n‘àbbitìnu, sì ‘nnànu mài pùrtatu ‘ncuòddhu gùnu o s’àncùnu ddhà mài cùntàtu cchj bbùlìa dì e cchì ssì pùrtàvadi à ffà.

L’oggetto ti cui stiamo parlando, fino agli anni cinquanta del secolo scorso, era così diffuso e radicato nella tradizione sandonatese, da far dimenticare la sua origine pagana e superstiziosa, fino a trasformarlo in vero e proprio oggetto di culto, il tanto da indurre taluno a pretenderne regolare benedizione.

In altra ricerca ho sostenuto che l’àbbitìnu della tradizione sandonatese, era un pezzo di stoffa cucito a “sacchetto”, all’interno del quale, secondo necessità ed orientamento personale, era inserita una immagine sacra, una invocazione od una preghiera. Continua a leggere

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Ricordiamo il compianto “MICU I SCAVARIEDDRU”

Luigi Bisignani

Ricordiamo il compianto “MICU I SCAVARIEDDRU” Mimmo Russo.

Il fratello MICHELE lo ricorda con  Affetto.

E gia passato un anno dalla prematura scomparsa del nostro  AMICO e compaesano Micu I Scavarieddru (Domenico Russo)

Avvenuta a solo 68 anni il 24 aprile del 2017. (clicca sull’articolo per leggere in grande)

La comunita SANDONATESE E VENARARIESE,molto presente nella reale,lo hanno voluto ricordare e lo stanno ricordando in questi giorni.Nelle tantitissime manifestazioni di ricordo suo fratello MICHELE lo ricorda con grande EMOZIONE  « Il calcio era la sua seconda  vita,alla pari delle macchine »Mio fratello Mimmo era cosi,a lui importava vedere gli altri felici.In particolar modo i giovani.Lui era un presidente,o un vice,a  seconda dei casi,che trattava tutti con grande affetto .Cercava il dialogo e voleva essere amico di tutti.Una sorta di Papà o nonno  per tanti ragazzi che hanno giocato a calcio nelle sue squadre.

RIP CARISSIMU MICU

Clicca per leggere l’articolo.

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Anni di piombo… di Pasquale Giannino

Luigi Bisignani

Anni di piombo-di Pasquale Giannino

nabanassar

 Spesso rimpiango di non aver vissuto gli anni Settanta. Ero troppo piccolo, mi resta solo qualche frammento, come il giorno in cui rapirono Aldo Moro. Mi pare di vederlo, mio padre, che fra un sorso di whisky e l’altro commentava la notizia con un amico in salotto, e non capivo perché fossero entrambi così preoccupati. Ricordo che scoppiai in lacrime quando dissero che era morto papa Luciani. Non so perché, ma io a quel papa volevo bene. Poi elessero il polacco, ma se devo essere onesto non mi era per niente simpatico. Dopo, crescendo, ho imparato che ha avuto un ruolo cruciale per la storia del mondo, che ha dato al muro la scossa definitiva e tutto il bla bla bla che hanno imbastito intorno alla sua figura.

 

Ricordo l’elezione di Pertini, e fu anche per lui amore a prima vista: era come se avessero eletto mio nonno… La nostra casetta si affacciava su via XXIV Maggio, una viuzza tutta in salita che cedeva il posto, una ventina di metri più in alto, a una scalinata che era uno schianto. Appena la imboccavi c’era sulla destra il

 

 

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Cùmu ghèramu : Spranzuni.

Luigi Bisignani

“Come Eravamo” Spranzuni …

Delle volte i nostri anziani amavano farci paura racondantoci  qualche racconto macabro,non sempre erano racconti d’amore o barzellete per farci ridere un po,ma ” U LUMIRU” vi dice qualcosa? mostro dal corpo di serpente  e dalla testa umana? Secondo il raccontatore questo mostro amava apparire all’imbrunire o prima dell’alba,nella periferia del paese o sulle strade di campagna o in zone vicine a luoghi di culto: chiese,cimitero o grotte….vi lascio  leggere tranquillamente   il resto inviatoci da MINUCCIU

 

Ziu Franciscu nel raccontare le parmarie, talvolta esagerava perché, nel descrivere fatti di sangue o raccontare episodi relativi a presenze ed avvistamenti d’anime inquiete o figure fantastiche, eccedeva in particolari macabri. Una sera il racconto era incentrato su apparizioni e presenze in vari punti del paese ed in particolare sul “lumìru”, mostro spaventevole e personificazione di una figura diabolica, con corpo di serpente e sembianze somiglianti all’umano ma mostruose e deformi. Secondo il narratore, l’entità diabolica era solita apparire all’imbrunire o prima dell’alba, nella periferia del paese, o sulle strade di rientro dalla campagna od in zone vicine a luoghi di culto. Continua a leggere

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RIFUGIO PIANO DI LANZO

Luigi Bisignani

RIFUGIO PIANO DI LANZO

Finalmente una buona notizia (speriamoci  e crediamoci)

Dopo tanti anni d’attesa il nostro rifugio,tanto amato da tutti i sandonatesi e non, sarà in fase di ristrutturazione.

Dopo anni d’attesa l’amministrazione comunale annuncia che verrà ristrutturato nonostante le tante difficoltà incontrate per tale lavoro.

 

 

 

 

 

 

 

I LAVORI SONO INIZIATI-19-07-2018

 

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Come eravamo : Tannu …gùsavadi accussì

Luigi Bisignani

Dopo una lunga pausa riprendo nuovamente il resoconto sull’ambiente sandonatese dei tempi passati.

Preciso che molti paesani che si trovano oltre oceano,mi chiedono spesso di ricordar loro qualche storiella,usanza del nostro paese,gente che vive lontano dal paese,gente nata oltre oceano ma con le usanze tramandate dai genitori sandonatesi,ed é con molto piacere che pubblico le ricerche i MINUCCIU e ve ne faccio parte a voi giovani sandonatesi residenti ed a noi tutti che ci troviamo lontano.

Tannu …gùsavadi accussì

E le femminucce? Seguivano l’itinere dei maschietti fino ai sei anni di età. Poi la formazione si differenziava perché nelle donne prevaleva l’educazione alla casa, alla famiglia, ai figli. Se nei maschi era preminente l’indirizzo verso la produttività, “à fatìga” in tutte le sue versioni, nelle femminucce l’indirizzo era verso l’amministrazione dei beni, la cura e l’educazione dei figli, il governo, l’organizzazione e la custodia della casa, intesa come immobile, come nucleo familiare, come insieme delle sostanze possedute, poche o tante, misere o ricche, non aveva importanza. Fin da piccola la femminuccia era “attaccata” alla mamma ed alle altre donne di casa dalle quali doveva imparare tutto ciò che poteva tornarle utile una volta cresciuta ed accasata. Fra i giochi delle bambine, vi erano “ì shjscjuli”, (cocci che simulavano arredi e dotazione della cucina casalinga), trastullo generalmente associato a “ì cummàri” col quale si imitavano i rapporti di relazione e vicinato fra madri di famiglia, completato da “ì bàmbuli”, gioco con fantocci antropomorfi, prodromo ed anticipo giocoso delle attività connesse alla futura condizione di madre ed al susseguente atteggiamento protettivo verso i figli. Rientravano nella categoria dei più ricreativi e dilettevoli i giochi “pètricìnqui”, e “càmpana”. Assieme ai giochi veri e propri la bambina iniziava a praticare, seppur in forma ludica, tutte quelle attività domestiche proprie della madre di famiglia quale “cùsi”, “filà”, “mpastà”, “còci”, “lavà”. Continua a leggere

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Affascinu

Luigi Bisignani

Girovagando su internet ho trovato quest’articolo sull’affascino che si praticava spesso da noi.

IL RITO DELL’AFFASCINO 

Un rituale dal fascino antico.
Come scacciare il malocchio con la pratica dell’affàscinu

Tradizione e religione si fondono indissolubilmente in una consuetudine popolare, dai più conosciuta cgiornaleome la pratica dell’ “affàscinu”; rituale questo, finalizzato a scacciare il malocchio, che affonda le sue radici in un passato remoto ed è ancora vivo nella cultura Calabrese .
L’origine etimologica di “affàscinu” va ricercata nel temine catalano “fascinar” che significa malia, affatturare; la pratica, ancora in uso, invece, è facilmente rintracciabile in diverse zone della Calabria.
Una locuzione legata alla pratica è quella di “fòra affàscinu”, utilizzata quando si vuole fare un complimento, per esempio ad un neonato, in modo da raggiungere lo scopo, ossia quello di fare degli apprezzamenti, allontanando, nello stesso tempo, qualsiasi inconscio sentimento di invidia o malocchio.
Altra consuetudine, adottata per allontanare il malocchio, è quella del “cuntraffàscinu” a cui si provvedeva, soprattutto in passato, cucendo all’abbigliamento intimo una “vurza” (piccola sacca di stoffa contenente del sale e delle immagini sacre) che garantiva, per chi la indossava, la tutela permanente da ogni forma di “jettatura”. Continua a leggere

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Viaggio con l’associazione LA MULA

Luigi Bisignani

L’ASSOCIAZIONE “LA MULA” 

Piazza Federco Artuso San Donato di Ninea (CS)

Organizza un viaggio di gruppo  il 25 Aprile 2018

SAN DONATO DI NINEA –TAORMINA –MESSINA

PROGRAMMA:

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