Da “Come Eravamo” Brillantina …
Brillantina.
La sua testa unta e lucida di brillantina, con i capelli tirati sulla nuca, ”pittinati ad’arrietu”, la potevi notare da lontano, specie quando veniva colpita dai raggi del sole. Il luccichio più importante invece non potevi vederlo perché era all’interno della sua testa; lo percepivi quando Brillantina parlava, perché era uno spasso, un concentrato d’ironia e di inventiva al di sopra della media. Ero ragazzino e lo ricordo sui trentacinque anni, non molto alto, capelli scuri, volto dai tratti pronunciati, occhi neri mobilissimi. Rammento il suo particolare modo di camminare, dinoccolato, quasi un dondolio sulle gambe leggermente arcuate, le mani a facilitare l’andatura e la testa mobilissima che ondeggiava leggermente mentre si guardava attorno e sembrava non tralasciare nulla di quel che aveva attorno sulla strada, fossero persone o cose.
Quando capitava ara Siddhata veniva salutato cordialmente da quasi tutti i presenti perché era un amicone ed era sempre pronto alla battuta. Proprio le battute erano il motivo della sua simpatia, qualcuna, particolarmente feroce, gli aveva procurato qualche inimicizia, risoltasi in breve perché Brillantina “tingiàdi” ma non era cattivo. Era anche lui nel gruppo degli emigrati in cerca di fortuna ma, ad ogni estate, il suo mesetto di ferie non glielo levava nessuno. Fu durante uno di detti periodi che proprio all’Alboretti da Siddhata noi ragazzi, per ascoltare, ci avvicinammo ad un gruppo dal quale provenivano frequenti e sonore risate. Era un cerchio attorno a Brillantina ed a turno dal gruppetto gli astanti rammentavano le sue battute. Quella fatta ad una vecchietta, che chiedeva notizie dei figli emigrati, ed alla quale Brillantina aveva riferito che, lavorando al buio in miniera, ad uno dei giovanotti erano spuntate le “ciancianeddhe” sotto gli occhi; alla incredula vecchietta che, piangendo, gli aveva chiesto di giurare sulla circostanza, brillantina aveva risposto ”bbìcci jùru, avèra jì cicàtu i mani e ddì pièdi, si nùnn’è bbèru. Continua a leggere