Giovanni…
Ritorno al paese.
La mia giornata a San Donato: mancavo da qualche mese è il primo impatto non è dei migliori, i margini della strada provinciale sembrano in abbandono, nelle vicinanze del paese un po di manutenzione sembra sia incominciata da poco e comunque fa impressione vedere al girone l’accesso a via borgonuovo sbarrato. Poi una bella e distensiva chiacchierata con mia sorella fino al pranzo in famiglia, successiva ovvia capatina al cimitero per la visita ai genitori che è da decenni che vi riposano, con vero tuffo al cuore per le condizioni disastrose di sporcizia disseminata da per tutto in cui versa. Attraversamento del paese per recarci alla chiesa della Santissima Trinità per la messa in suffraggio a mio padre, durante questo traggito ho avuto l’impressione (direi conferma) che ci vuole una buona opera di riassettamento sia da parte del comune che daparte dei privati. La chiesa senza quel bell’altare, che gente della mia età si ricorda sicuramente, appare vuota. Al termine della Santa Messa nello scambio dei saluti con Don Pino gli ho fatto presente di questa mia senzazione nonostante sia stata ridipinta. Alla fine, vista anchel’attuale situazione amministrativa, te ne ritorni a casa con la senzazione dell’amaro in bocca e non resta che dire, IN BOCCA AL LUPO SAN DONATO. P.S.: Speriamo che il commissario per l’estate riesca a mettere qualche pezza e se dovesse fare qualcosa in più e di buono durante il suo mandato sono certo che molti di noi gliene saranno grati.

SAN DONATO DI NINEA – «La lealtà per me è un valore inscindibile e non me la sono sentita di tradirlo». Con queste parole, l’ex sindaco di San Donato Francesco De Rose, offre una propria spiegazione alla crisi che ha portato alle dimissioni di ben sei consiglieri (tre della sua ex maggioranza ad altrettanti dell’opposizione), che hanno determinato lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. «Avevo ormai il sentore dello strappo in maggioranza – ha aggiunto – ed ho tentato anche un’apertura nei confronti dell’opposizione per un nuovo riassetto politico. Ma alla risposta che la minoranza, o almeno l’ex sindaco Luigi Salvo ed il suo ex vice Vincenzo Salvo, avrebbero acconsentito (insieme ai tre dimissionari della mia ex maggioranza) di fare una sorta di ribaltone solo se avrei “silurato” due dei miei più fedeli consiglieri come il vice sindaco Benedetto Vuono e l’assessore Francesco Iannitelli ho detto di no perché non potevo tradire la fiducia di chi, fino alle ultime ore del mio mandato, mi è stato vicino così come il consigliere Luigi Cozzitorto». È laconico, ma cosciente di aver fatto la cosa giusta, l’ormai ex sindaco De Rose che ha rimesso “giocoforza” il suo mandato nel momento in cui i numeri non c’erano più. «I motivi di questo strappo, con i tre dimissionari che mi avevano appoggiato nel 2011, comunque – ha sottolineato De Rose – sono stati esclusivamente di natura personale e non politica, dovuta alle solite piccole beghe di paese e quindi non potevo “barattare” con un atto di slealtà politica un comportamento di basso profilo come quello messo in atto». Sulle dimissioni di Pino Bisignani, Vincenzo Consoli e Francesco Caruso, l’ex sindaco De Rose ha una sua idea «sul “pilotaggio” effettuato da un noto ex sindaco, che all’indomani della Sagra delle castagne 2012 ha iniziato un lavoro ai fianchi che ha portato ai risultati che sono sotto gli occhi di tutti». Ed ora ci sarà un anno di commissariamento, visto che proprio ieri mattina in Comune ha preso p ossesso delle sue cariche (di sindaco e giunta) il Commissario Prefettizio Domenico Giordano, nominato dal Prefetto di Cosenza Raffaele Cannizzaro. Un commissariamento che verosimilmente durerà fino alle primavera 2014 quando ci saranno le nuove elezioni comunali. A tal proposito, sul futuro l’ex sindaco De Rose attenderà che «maturino i tempi», lasciando aperto uno spiraglio ad una sua eventuale ricandidatura, ma ribadendo che lo farà «solo se ci saranno le condizioni politiche per farlo».






