Ultime giorni …ultime ore di questo 2018…molte cose da ricordare e molte da dimenticare…auguro a voi tutti un nuovo anno pieno di gioie ,salute e felicità…per il nostro paese auguro un anno prospero e d’unità nell’aprire una nuova pagina della storia del paese…dimentichiamo i problemi del passato guardiamo insieme ed UNITI verso un’avvenire migliore…un pensiero va a tutte le vittime della MISERIA e FAME,delle malattie,della crisi, gli ammalati ,a tutti coloro che ci hanno lasciato ma ci guidano da Lassù,a tutti i bisognosi etc…a tutti
Il Natale nella nostra Regione è la ricorrenza più attesa e sentita dell’anno e va festeggiato rigorosamente in famiglia, anche perché molta gente è costretta a emigrare per lavorare, di conseguenza nelle feste tornano tutti a casa per trascorrerle insieme. Vivere il 25 Dicembre in questa terra magnifica, significa immergersi in luoghi magici che ogni anno ripercorrono la storia del Natale attraverso usanze e manifestazioni caratteristiche.
Ogni paese calabrese infatti, è caratterizzato dalle sue tradizioni, alcune molto antiche, andiamole a vedere nel dettaglio:
La sera del 24 dicembre bisogna mangiare 13 portate, 13 perché vanno a simboleggiare probabilmente il numero degli Apostoli insieme a Gesù durante l’ultima cena, alcuni affermano invece, che possono essere anche 9 come i mesi dell’attesa o 7 come le virtù, ma rigorosamente a base di verdure, ortaggi e pesce. Nel menù non è prevista la carne.
Ogni famiglia prepara le pietanze anche con l’aiuto dei vicini, questo perché avere meno piatti in tavola non è di buon auspicio. Tra le portate, sono immancabili la pasta “ammudicata”, fatta con mollica di pane fritta, acciughe o sarde e il baccalà. Continua a leggere

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