Luigi Bisignani
La castagna è il “pane” che per secoli ha nutrito le popolazioni, prima della scoperta della patata. Frutto amato e celebrato in mille sagre, è ormai utilizzato anche come prodotto di bellezza
La Castagna è il pane dei poveri
Giovanni Pascoli
La Castagna è un frutto Conosciuto fin dai tempi antichi , di questo frutto erano ghiotti Greci e Romani , che lo importarono in Italia e lo celebravano nelle loro poesie. Coltura tipica delle colline e montagne avellinesi, la castagna ha curiosamente acquistato importanza economica solo grazie allo sviluppo della navigazione a vapore. La diffusione dei primi castagneti in Campania e in particolare nei Picentini viene fatta risalire al periodo fra l’ XI ed il XII secolo, ad opera dei monaci Benedettini,come è testimoniato in preziosi manoscritti dell’epoca. Da allora il castagno iniziò a diffondersi in molte zone collinari, sino a diventarne, col tempo, la coltura predominante.L’Alta valle del Sabato e i Monti Picentini rappresentano da secoli un’area di elezione per la coltura del castagno da frutto. L’attaccamento della popolazione rurale a questa specie è manifestato dalla perseveranza nel continuare la coltivazione anche negli anni di crisi del castagno.
La Castagna
Frutto dal sapore dolce e delicato, la castagna è stata la base dell’alimentazione del montanaro per lungo tempo. Il suo gusto esalta il sapore di numerose ricette sia dolci che salate: dai Marron glacè alla zuppa di castagne, dalle crostate alle tradizionali e gustose caldarroste….. Tale prodotto generosamente offerto dai boschi di montagna presenta interessanti caratteristiche organolettiche, esso è ad altissimo contenuto di amidi, con un discreto quantitativo di zucchero, ha un apporto calorico di 200 calorie per 100 grammi di prodotto commestibile. Contiene quantità di vitamine, potassio, calcio, fosforo e magnesio ed è altamente digeribile.