Come eravamo : Ziu Giuvanni

Luigi Bisignani

Ricevo,leggo e pubblico con molto piacere questo racconto delle famose  nevicate del 1952-1956.

Da “Come Eravamo”…Minucciu

 

 

A parmaria: Ziu Giuvanni

Nell’inverno 1952 San Donato fu gratificato da una copiosa nevicata, iniziata nel primo pomeriggio e continuata per tutta la notte. La neve cadeva fitta e con “lapàzze” grosse, come le cinque lire di quei tempi, ed in poche ore avvolse tutto il territorio in un manto d’ovatta bianca. Ogni rumore era attutito tanto che, pur abitando a pochi metri dalla chiesa arcipretale, non si udivano più né i rintocchi dell’orologio né quelli del campanile. La visibilità era ridotta a pochi metri ed era nulla per distanze maggiori. “I cùozzi, ù cummìentu e santupiètru”, che erano il panorama usuale dalle finestre di casa mia, erano spariti, invisibili dietro un muro bianco di “lapàzze”. Durante la serata e la notte, più volte ci toccò salire sul tetto e scaricarlo dalla neve perché “travi e chianteddhj” avevamo iniziato a scricchiolare, circostanza che non prometteva nulla di buono. Difatti, le persone che avevano sopravvalutato la robustezza del tetto ed i proprietari di qualche casa, in quei momenti non abitata, contarono i danni causati dal soprappeso sulle travature. Continua a leggere

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San Donato può farcela!

Giovanni Benincasa ci scrive…

San Donato può farcela!

 Dopo alcuni giorni dedicati alla raccolta delle olive (ne ho pochissime piante nel paese di residenza, nella sibaritide) accompagnati da altri che mi hanno visto sofferente a causa di raffreddore, cervicale e mal di denti, finalmente mi sono potuto dedicare alla lettura di un libro, alquanto interessante per noi meridionali. È un nuovo libro, edito di recente, e l’autore è un meridionale che vive altrove, ma ha dimostrato già abbondandemente di impegnarsi per il nostro sud. Ne ho letto solo alcune pagine e già il loro contenuto va a rafforzare la mia “quasi certezza” che, non solo il sud, ma anche San Donato può farcela. Di queste prime pagine ne  riporto quelle parti che vanno nello stesso senso della mia speranza – Continua a leggere

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Scosse sismiche sul Pollino

Da Diritto di cronaca e la redazione…

Scosse sismiche sul Pollino, Blaiotta chiede incontro con la Prociv

CASTROVILLARI – (Comunicato stampa) “L’Amministrazione Comunale di Castrovillari ha trasmesso questa mattina una missiva alla Protezione Civile Nazionale e Regionale per chiedere un incontro urgente

inerente gli eventi sismici che si stanno registrando nella zona del Pollino”.
Lo ha reso noto il Sindaco, Franco Blaiotta, precisando che “nell’ultimo periodo, nella zona del Pollino, al confine tra la Calabria e la Basilicata, è in atto una serie continua di sciame sismico che desta preoccupazione tra le popolazioni del territorio, ed essendo Castrovillari una delle sedi COM Provinciali ( precisamente COM3, con competenza sui territori e Comuni di: Acquaformosa, Castrovillari, Civita, Frascineto,Laino Borgo, Laino Castello, Lungro, Morano Calabro, Mormanno, san Basile e Saracena), è giusto avere, su tale fenomeno, aggiornamenti dai servizi preposti al monitoraggio del territorio nazionale; in questo modo si riuscirà ad informare e nel caso, constatata tecnicamente la condizione del fenomeno in atto,  attuare tutte le procedure di allerta per l’incolumità delle popolazioni”. Continua a leggere

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Da “Come Eravamo”:Linghua 3

Da “Come Eravamo”…Minucciu

Linghua 3

Le parole mi sono diventate come le ciliegie, una tira l’altra e la ricerca sembra non avere mai fine. Evito ogni altro commento, che lascio volentieri a chi questo lavoro deve pubblicare ed a chi deve leggerlo.

Abbacà:dal greco “abacs” occupazione, passatempo, trastullo; in sandonatese, ha altro da fare, la cosa non interessa, non vuole; “oddhjcci àbbacadi”

Abbàddhu: dal greco “ballizcin”, ballo, ballare;

Abbambà: dal latino “flamma”, vampa; accendersi rapidamente, riscaldarsi, infiammarsi per e contro qualcuno o qualcosa;

Abbannunà: dal latino “bandum”, abbandonare qualcuno o qualcosa; desistere;

Abbantà: dal provenzale “vantar”, vantarsi, esaltarsi;

Abbàsciu: dal greco “apobaino” scendere; secondo altri autori dallo spagnolo “abajo” e dal francese “en bas”, giù, sotto;

Abbastà: o Abbàsta: dal greco “bastazo”, bastare;

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Linghua 2

Da “Come Eravamo”…Minucciu

La redazione:

Al nostro paese,si usava  dare un diminuitivo o soprannome ad ogni paesano é nella  nella realtà ,oggi,si passa per gente sconosciuta,per esempio io stesso soprannominato” Gigiotto “ e non saprei dirvi il perché ,oggi i giovani hanno del male a mettere un viso su questo nome conosciuto  dalla mia genezaione ‘1955’ quasi sconosciuto oggi al nome di Luigi…Ecco perché oggi vorrei elucidare il soprannome di MINUCCIU ,il nostro amico ,paesano che fa tantissime ricerche e ci fa profittare dei suoi stimatissimi lavori…

Partito nel 1963, Domenico Buono é quasi sconosciuto oggi,anche quando era al paese lo era con questo nome anagrafico ,anche se ritornato pochissimo tempo al paese,si ricorda piuttosto con il suo diminuitivo”Minucciu” o Minuccjeddhu…io mi ricordo un po più degli altri del nostro amico ,perché era un vicino di casa mia ed in più mia madre é la sua  “cummari Ernesta”

Un aneddoto che mi racconta :anche qualche amico   di scuola che mi ha ritrovato,grazie un po al giornale,ha faticato ha ricordare il mio nome anagarfico “Domenico Buono”, mi ha  riconosciuto con il diminuitivo ,dicendomi “Minucciu cumu stasi?”

Tutto  sommato il diminuitivo d’epoca si ricorda meglio del nome anagrafico,ecco il perché il nostro amico “Minucciu”si é lanciato in una raccolta storica,molto interessate di parole  del nostro dialetto ..vi ricordo  che il segretario Raffaele Bisignani ci ha lasciato una ricerca storica di tutti i soprannomi del paese…ed una grammatica,si avete capito ,una grammatica sul dialetto Sandonatese…profitto per incoraggiare e ringraziare Minucciu,”Domenico Buono”  per tutte queste ricerche che mette a disposizione sul giornale per noi tutti !!

Linghua 2

Nel compilare la prima parte, ho asserito che questa ricerca voleva essere un omaggio al luogo natio. In maniera forse troppo frettolosa, ho dato per conclusa l’analisi dei vocaboli con iniziale la lettera “A”. A parte che alcuni erano sfuggiti all’attenzione, ho riflettuto che, per essere un omaggio alla terra che mi ha visto nascere e crescere, avevo trascurato troppe cose. Continua a leggere

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Dopo La XXI Sagra,San Donato in Francia

Da “San Donato di Ninea in Francia…la redazione

Dopo la XXI edizione della Sagra ,restando sulla stessa dinamica della riuscita,il nostro paese farà conoscere la nostra castagna ed i suoi derivati ,il 10 ed 11 dicembre in Francia …una dinamica che deve durare e in tutti i paesi dove si trovano i nostri compaesani sparsi nel mondo,una piccola e simile iniziativa farà conoscere il nostro paese al mondo intero …

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Le Parole del cuore…

“Le Parole del cuore di Felice Aragona

 Ho nascosto qualcosa nel mio cuore,
tu lo sai è una cosa importante
non è una cosa da far vedere a qualcuno…

quello che ho dentro è un sentimento nuovo,
quello che ho dentro sono parole nuove,
quello che ho dentro sono parole d’amore… Continua a leggere

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Parmarij…

Luigi Bisignani

Da “Come Eravamo”…Minucciu

Dando uno sguardo nell’archivio ho ritrovato  questo bellissimo racconto che vi ripropongo…

Parmarij

Dopo un’assenza di quattro anni ero tornato in paese per un breve periodo di ferie. Fatto il rituale bagno di affetto con la parentela e rinfrescate amicizie e conoscenza, dopo qualche giorno “sintìej cà m’abbùlava ll’anima”. Giravo per il paese, mi fermavo ad osservare “chjazze e vaneddhe”, non tanto per incontrare o salutare gente, quanto per memorizzare i cambiamenti, le novità, notare quante residue attività artigiane sopravvivevano, rivedere luoghi di giochi infantili e riassorbire le atmosfere delle quali, da qualche tempo sentivo la mancanza.

Era un salutare bagno nella sandonatesità più vera, un modo per liberarmi temporaneamente di atmosfere che non sentivo mie e riassorbire gli umori paesani, traendoli “à nà mrùscinata ntà pùrugula dò paìsi”.

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A lìnghua…

Da “Come Eravamo”…Minucciu

A lìnghua..

Frequentavo la seconda elementare e l’aula scolastica era ricavata nella stanza di un immobile ubicato nella zona “ì sùtta i finestri”. Insegnante era don Francesco Monaco che abitava al piano nobile del palazzo che ancora domina “à chjazza dò jardinu”.

Maestro Monaco era in la con l’età, unico docente in paese a non avere “à bacchetta” sulla cattedra, strumento col quale altri miei insegnanti, a monito, tenevano disciplinata, o almeno ci provavano, un’orda irrequieta che di istruzione e cultura avrebbe fatto volentieri strame. Continua a leggere

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LA MIA VENTUNESIMA FESTA D’AUTUNNO – COMMENTI E SPERANZE.

Di Giovanni Benincasa

Voglio aprire questo mio piccolo “componimento” con l’immagine del Tricolore Nazionale, così ben rappresentato da questa composizione floreale, posta all’ingresso di uno degli edifici del complesso scolastico in contrada cutura. Credo, connesso con l’importante manifestazione d’apertura della ventunesima festa d’autunno, che è stata la scopertura della simbolo della lotta contro ogni forma di mafia e che vuole rappresentare anche un omaggio al centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia. Perchè connesso con la lotta antimafia? La bandiera è il simbolo dello Stato e la targa è il simbolo che vuole le mafie e quindi ogni sorta di imbroglio fuori da tutte le istituzioni dello Stato, a partire da Continua a leggere

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