Luigi Bisignani
Come ogni anno chiedo a qualcuno di descrivermi il proprio vissuto e risentimento di questa edizione del festival d’autunno ( XXXII edizione della sagra della castagna).
Quest’anno ho chieso alla nostra Amica,Paesana e Scrittrice MARIA POLIDORO,che gentilmente ,appena ritornata a Roma,dove vive ,mi ha scritto il suo vissuto personale del ritorno al Paese ed alla FESTA.
GRAZIE MARIA.
Il ritorno della festa.
Il cielo azzurro, limpido, la luce sfolgorante, quella unica, appartenente soltanto a questo
luogo, il verde dei boschi appena screziato di ruggine che deciso declina verso la valle, qualche raro
comignolo fumante e un profondo silenzio, mi accompagnano nella risalita alla Terra che faccio a
ogni mio arrivo in paese.
E’ la fine di ottobre. Le saracinesche dei pochi negozi sono abbassate, anche se è un giorno
feriale. C’è una chiamata che non si può disattendere: la raccolta delle castagne. Stentano
quest’anno a abbandonare i ricci e cadere con il loro caratteristico tonfo, ma ve ne sono di generose
che occorre presto rastrellare, mettere nei sacchi, portare nei garage, nei catoira. Qui è già tutto in
ordine, sono pronte tavole o ceste per sceglierle, separarle, metterle a bagno nei tini, solerti mani di
familiari e amici per il lavoro. Continua a leggere