La storia della Sagra…o Festa d’Autunno.

La redazione

Rosetta Capolupo  ci scrive…

un po di Storia della “Sagra della Castagna a Festa d’Autunno”
Nel lontano 1991, l’allora sindaco di San Donato di Ninea, geom. Pasqualino Esposito, ha la felice intuizione di istituire la Sagra della Castagna, lo scopo iniziale è quello di indire dei convegni, al villaggio scolastico, per conoscere il mal dell’inchiostro, una malattia che colpisce gli alberi ed in particolare il castagno. La Sagra, partita quasi in sordina, solo dopo qualche anno, e precisamente nel 1997, acquisisce le caratteristiche attuali perché si pensò non solo di pubblicizzare la castagna, ma anche il nostro centro storico. Infatti, già da allora, nei magazzini, nelle legnaie, nei vecchi locali sono adibiti degli stand per vendere castagne, dolci fatti con le castagne e altri prodotti tipici locali. Con il passare degli anni, questa manifestazione cresce sempre più fino alla decima edizione, quando dietro consiglio di un giornalista RAI, cambia nome da Sagra della Castagna in Festa d’Autunno, per non confondere la nostra sagra con le innumerevoli altre presenti sul mercato. Attira sempre  più gente, prima dai paesi limitrofi, poi man mano da luoghi sempre più lontani fin dal Piemonte e dall’Emilia Romagna con i rappresentanti di Venaria Reale e di Fiorano Modenese, che puntualmente sono presenti ogni anno.  Il 2012 ricorre la XII edizione e l’attuale sindaco, dott. Francesco De Rose , vuole festeggiarla degnamente, anche per testimoniare la continuità e l’impegno profuso, in questo lasso di tempo, dai sindaci che l’hanno preceduto, dagli amministratori  e da tutte le persone che si impegnano annualmente per la buona riuscita della Festa d’Autunno.  Questi giorni rappresentano un momento di aggregazione dove la gastronomia ha un ruolo di primo piano e la protagonista è la castagna, un alimento umile e antico che nei periodi di carestia ha sfamato intere generazioni e che ora è diventata un alimento prelibato. La castagna può essere mangiata cruda, arrostita, bollita, può essere essiccata per fare i “pistiddri” e la farina di castagne, in cucina può essere usata dall’antipasto al dolce perché è molto versatile e si adatta a preparazioni sia salate sia dolci. L’unico mio rammarico è  che  un agente patogeno  attacca la corteccia delle piante e distrugge intere piantagioni del prelibato frutto e, continuando di questo passo, fra qualche anno, la montagna sandonatese rimarrà senza alberi di castagne se non si troverà la cura adeguata, per poter porre rimedio a questa terribile catastrofe.

Rosetta Capolupo

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2 commenti

    • Antonio il 5 Settembre 2013 alle 11 h 43 min
    • Rispondi

    What days will the festival of the chestnuts be this year?

    Che giorno sarà la festa delle castagne sarà quest’anno?

    Grazie – Antonio

    • giovanni il 5 Settembre 2013 alle 21 h 18 min
    • Rispondi

    Che dire? La Sig.ra Rosetta, in breve, ci riassume la storia della “nostra” sagra e in ultimo ci parla del fatto che resta… il male dei nostri alberi di castagno. Che io sappia in qualche paese non molto lontano dal nostro qualcosa hanno cercato di fare liberando all’interno dei castagneti un insetto che dovrebbe distruggere il cinipide tanto dannoso, a San Donato chissà perchè ancora nulla è stato fatto.

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