Luigi Bisignani
Giro isola di Favignana (TP) 2021
La prima settimana di luglio si è svolta la 4^ edizione Nazionale del giro a tappe isola di Favignana (TP) divisa in 4 tappe,
Lug 18 2021
Luigi Bisignani
La prima settimana di luglio si è svolta la 4^ edizione Nazionale del giro a tappe isola di Favignana (TP) divisa in 4 tappe,Permalink link a questo articolo: https://www.sandonatodininea-cs.it/2021/07/18/la-famiglia-cortese-pandolfo-sidiverte-en-ferie/
Lug 15 2021
Luigi Bisignani
Ho ricevuto questa bellissima notizia e ve ne faccio parte,ringrazio Pierpaolo per l’articolo.
quindici giovani armati di buona volontà e tanta voglia di farePermalink link a questo articolo: https://www.sandonatodininea-cs.it/2021/07/15/nuova-associazioneborgo-ninevo/
Lug 05 2021
Luigi Bisignani
Ho ricevuto e pubblico con immenso piacere questo ricordo del nostro Amico e paesano Giacomo Trinchi.
Ziu ‘Ntoniu i Gnirichitunnu.
È da qualche anno che vivo lontano da San Donato di Ninea e non manco mai di cercare notizie, fatti, ricorrenze che lo riguardano. Leggo il giornale interattivo e tante volte ho avuto sotto gli occhi quanto era stato scritto su Ciccilluzzu i Mastusciallu e su Franciscu i Saccu, che naturalmente avevo già letto, e, fino ad oggi, non mi era venuto in mente di portare a conoscenza dei giovani la figura i Ziu ‘Ntoniu i Gnirichitunnu. Ciò è giustificato dal fatto che chi ha scritto dei primi due era troppo giovane per ricordare Ziu ‘Ntoniu i Gnirichitunnu. Ci voleva un vecchio come me per riportarlo al ricordo dei Sandonattesi e, nel parlare di lui, userò anche dei termini dialettali .Il suo nome, per me, è sempre stato Ziu ‘Ntoniu i Gnirichitunnu. Continua a leggere
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Giu 30 2021
Luigi Bisignani
PREDESTINATA
Tratto dal web di Camelo Sanzi…
Per molti ragazzi l’attività sportiva é una libera scelta,per Namy Cortese ,forse,é una scelta “obligata”.Figlia di Maria Francesca pandolfo e Gregorio Cortese,ha sempre respirato sport:madre,padre e zio sono atleti di buon livello con tanti chilometri percorsi.Titoli e ottime prestazioni alle spalle ,in particolare con l’AICS,i coniugi Cortese hanno vinto anche titoli nazionali nelle corse,divertendosi e,il padre,salendo sul podio pure nel getto del peso.
Namy,che come la mamma é una partacolori del Cosenza K42,il papà invece é tesserato per la podistica Ciampino,di cui il fratello Antonio é presidente e atleta.Oggi Namy é una splendida diciottenne,frequenta il Liceo Sportivo a Castrolibero(CS) con borse di studio e settimana premio nel carnier.Per studiare e allenarsi tutti i giorni si sveglia alle 5h15,sobbarcandosi poi i 130 km da San Donato di Ninea,dove vive,a Cosenza.Questi sacrifici quotidiani sono ampiamente compensati dai risultati.Primi posti in regione nella corsa in montagna,60 e 80m e un bel 4° posto nel 12° cross del salento.Il mese di maggio malgrado la pandemia ha ottenuto pure qualche podio : fatto tre gare di prima categoria due sui 200 Mt una prima ed una seconda ed un sui 100Mt arrivata seconda.
Entrambi i genitori sono attivamente impegnati nel volontariato e nel gruppo Giudici di Gare (CS).
Tratto dal Web di Carmelo Sanzi,che ringrazio.
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Giu 29 2021
Luigi Bisignani
Quìri ch’addhèvanu animali (1)
Nel giornale Il Bruzio, ed in più edizioni, l’editore-direttore-cronista Vincenzo Padula fa una disamina dell’ambiente socio-economico-agro-pastorale nella provincia cosentina, tramandando così quel che era il quotidiano di una parte di popolazione di bassa condizione, che spesso mal conciliava il pranzo e la cena ed era costretta dallo stato di impossidenza ad accettare condizioni di lavoro e di vita oggi inimmaginabili.
Gli articoli riguardanti i mestieri di Bifolchi, Giumetieri, Pastori, Caprari e Vaccari sono stati pubblicati in due puntate. Oggi trattiamo della prima parte presente nell’edizione del 13 luglio 1864.
In corsivo il testo dell’articolo
””” Bifolchi, Giumetieri, Pastori, Caprari e Vaccari
Noi diciamo in Calabria jumentari e gualani a quelli che in Toscana si addimandano giumentieri e bifolchi; e, stante i ristretti termini in che l’industria equina è tra noi, pochi sono i giumentieri, ma più numerosi i bifolchi, e numerosissimi i pastori ed i vaccari.
Il bifolco entra al servizio del massaro e del massarotto a patto di avere all’anno dieci tomoli di frumentone, e due di grano, cinque lire al mese, ed un paio di zampitte o calandrelle. Continua a leggere
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Giu 18 2021
Luigi Bisignani
L’uccisione del maiale, generalmente si ‘celebrava’ in vecchi casolari di campagna o di montagna, dove il fuoco scoppiettava in un grande focolare. Un rito che si ripeteva ogni anno, nel periodo tra dicembre e gennaio, i mesi più freddi. Ovvero il tempo ideale per sezionare la carne, conservarla e per far asciugare gli insaccati al freddo dell’inverno.
Una squadra ben collaudata di uomini, forti e pratici del rito sacrificale, braccava l’animale che ormai aveva superato il quintale. E, una volta immobilizzata, la povera bestia passava a miglior vita grazie alla maestrìa degli uomini addetti al trapasso dell’animale.
Compiuto il primo passo, generalmente all’alba, si procedeva con la lavorazione non stop delle carni. Il ‘caro estinto’ veniva lavato con acqua calda. La pelle esterna ripulita per poi essere sezionata e tagliata per fare le cotiche. Le budella lavate e messe a macerare con limoni e arance per levare il cattivo odore. Lavaggi continui per consentire poi il riempimento con la carne lavorata e, quindi, per la produzione di salsicce, soppressate,
capicolli e pancette arrotolate.
Altro momento topico era quello della ‘CAVUDARA’: in un grande calderone pezzi di carne e cotiche bollivano per ore. Dopo la lunga cottura si ricavava il grasso, lo strutto, da conservare nei cosiddetti salaturi, antichi vasi di terracotta. Dalla “CAVUDARA” si prendevano i rimasugli rimasti per fare la salimora. Un condimento sapido, a base di ciccioli, grasso e sale. La salimora era impiegata per le pitte ripiene e anche per la preparazione di primi piatti come la pasta col ragù o con i fagioli.
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Giu 15 2021
Luigi Bisignani
Dopo il Blotta,famosissimo sarto sandonatese,voglio ricordarne un’altro,che divento famoso in America,portando sempre più in alto il nome di San Donato di Ninea,FRANCO SALVO ecco la foto accompagnata da un piccolo scritto di sua moglie Judy Salvo (inglese).Permalink link a questo articolo: https://www.sandonatodininea-cs.it/2021/06/15/franco-salvosandonatese-famoso-in-america/
Mag 24 2021
Luigi Bisignani
San Donato ha un’ambulanza grazie alla generosità del nostro paesano LUIGI TODARO,dittu u tedescu
Grazie all’impegno e alla generosità del Sandonatese Sgr LUIGI TODARO, dittu u tedescu,figlio DI RAFFAELE E GIULIA,
SAN DONATO ha finalmente un’ambulanza,cosa che mancava veramente nel nostro paese per accompagnare anziani ed ammalati nei lontani ospedali.
Durante la cerimonia della festa della Madonna,oggi 24 maggio 202, il nostro parroco Don Pino Esposito ha letto il messaggio del presidente della Misercordia di San Sosti.
« In Nome e per conto del Governatore della confraternità di MISERCORDIA di San Sosti,porgo un caloroso saluto alla comunità di San Donato di Ninea,al suo reverendissimo parroco Don Pino Esposito prelato di profanda cultura e spiritualità e al sindaco Jim Di Giorno, Continua a leggere
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Mag 22 2021
Luigi Bisignani
Viene celebrata in devozione della Madonna Maria Ausiliatrice.
foto e canzone della madonna del 24 Maggio.Filmino Luigi Bisignani Continua a leggere
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Mag 21 2021
Luigi Bisignani
In questo periodo di pandemia una bella soluzione per passare il tempo é la lettura ,certo la lettura della nostra Terra,del nostro territorio.
Minùcciu bbi cùntàdi: NtàCàlàbria dò gòttucièntu
Appresso riporto le considerazioni di Vincenzo Padula, pubblicate sul giornale “Il Bruzio” del 4 maggio 1864, nelle quali l’autore rifletteva sulla condizione socio economica della provincia cosentina, negli anni immediatamente successivi all’unità d’Italia.
Non tutte le circostanze che il giornalista esamina hanno corrispondenza con usi, costumi ed accadimenti nel territorio sandonatese di quell’epoca, ma la condizione socio-economica non doveva essere di molto dissimile da quella appresso descritta.
Giudizi negativi e crude considerazioni, espresse dall’autore contro le popolazioni delle terre cosentine,possono non essere condivisiosuscitare disapprovazione,ma nulla tolgono alla vivida descrizione delle miserevoli condizioni di vita del popolo minuto,delle cattive azioni alle quali veniva indotto, dello sfruttamentoe dello stato di perenne sofferenza e miseria cui era assoggettato.
In corsivo il testo pubblicato più di un secolo e mezzo addietro. Continua a leggere
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