Luigi Bisignani
STUÒZZI Ì STÒRIA. (parte terza)
Minùcciu bbì cùnta cà, i fèsti sù còs’àntìchj….
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U’ màjàli– Era ed è rimasta festa pagana, con antiche radici nei sacrifici alle divinità patrone di agricoltura e pastorizia, alle quali venivano sacrificati animali, le cui carni erano consumate nel corso di cerimonie rituali a sfondo conviviale. È un uso ed una tradizione radicata e sentita fra i vecchi sandonatesi che si dedicavano a questa attività nei mesi freddi, favorevoli alla conservazione e lavorazione delle carni.
In Calabria, i mesi di gennaio e febbraio erano strettamente connessi all’uccisione del maiale, rituale che in passato aveva il suo culmine al 17 di gennaio, probabilmente perché ricorreva la festività di S. Antonio abate
In questo giorno, le bestie, quale patrimonio di famiglia, venivano portate in chiesa per essere benedette, ad eccezione del maiale destinato alla macellazione. Continua a leggere











