Luigi Bisignani
Con la collaborazione di Giuseppe Montone
il SANDONATESE ALCIDE LAMENZA UOMO RINASCIMENTALE
Il 27 ottobre di quattro anni fa, nel corso di un controllo di routine al policlinico Gemelli di Roma,veniva inaspettatamente a mancare, per dissezione dell’aorta ascendente,
Alcide Lamenza- Dopo gli studi liceali compiuti in parte al Tasso di Salerno e in parte a Castrovillari,
si laureerà in legge a Roma, dove conseguirà pure un dottorato in diritto sindacale e del lavoro- Trasferitosi definitivamente da San Donato a Roma, la sua città,eserciterà la professione di avvocato, con una discreta casistica personale, di giudice onorario aggregato presso il Tribunale dell’Aquila e di giudice tributario – Figura poliedrica e versatile leggeva di tutto dai classici greci a Mantaigne, dai Presocratici a Martin Heiddegger- Nella sua casa studio di Roma traboccante di libri, all’ombra del Cupolone, soleva ripetere spesso :“Timeo lectorem unius libri”- Inseritosi nel bel mondo romano, attraverso una lieson con la cugina di Paola Quattrini ,frequentò il suo salotto mondano. Melomane autentico, attraverso le sue frequentazioni del Teatro dell’Opera, ebbe modo di conoscere Adriana Magetti, in arte Fiorella, famosa ballerina classica, titolare di una delle maggiori scuole di danza classica della capitale, cognata del chirurgo Grassi, quale moglie vedova di un fratello di questi, medico anche lui, alla quale fu sentimentalmente legato; ed appunto attraverso il grande chirurgo romano Giuseppe Grassi ebbe modo di conoscere certe dinamiche che caratterizzavano gli ambienti della chirurgia romana (immediatamente dopo la 1 guerra mondiale) dove il padre Giuseppe Lamenza (reduce della grande guerra) dell’equipe medica del Maestro della chirurgia romana,Raffaele Bastianelli, conoscitore profondo dei manuali del Testut, appassionato di chirurgia e stretto amico del grande chirurgo Lucio Urbani (che tenne a battesimo Alcide), del prof. Giuseppe Amantea di Fedeli, di Lucherini (padre del press agent delle dive Enrico .Lucherini), cercava di farsi spazio e trovare nuove affermazioni, purtroppo poi frustrate da avverse contingenze personali- Cultore ad oltranza di pratiche sportive e della loro valenza formativa, amante della montagna, praticava da anni lo sci alpino-
“Garibaldino per l’Italia” era sempre presente alle Cerimonie in memoria della Repubblica Romana, al Gianicolo e a Villa Glori-
Il suo saggio,edito da Gangemi di Roma, “Un repubblicano tra i Mille di Garibaldi.Stanislao Lamenza martire della libertà” , unica monografia organica sull’eroe garibaldino, suo avo, è stato definito da Umberto Broccoli opera originale ed anticonformista rispetto la storiografia ufficiale sulle spedizione dei Mille.
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R.I.P.