la Passione di Gesù Cristo a San Donato di Ninea

Luigi Bisignani

LA PASSIONE DI  GESU CRISTO (MARIA SANTORO)

Per meglio capire i due filmini di Gianluigi Buono  sull’opera di Maria Santoro

bisogna ricordare in breve la storia della Passione di Gesù Cristo 11008583_10204848163296298_6682548856835520279_o.

da un’idea di Maria Santoro  molti giovani e meno giovani sandonatesi  hanno fatto che questo bella commedia diventi un’immensa Opera.Bravissimi tutti questi attori sandonatesi.

i due link che vi permetteranno di  guardare allo schermo l’opera(grazie a Gianluigi Buono)

 

Prima parte
Seconda parte

 

 

la Passione di Gesù

125_-_foto_la_passione_di_ges_e_le_pie_donneCon la passione di Gesù si intendono la sofferenza e l’agonia di Gesù Cristo che hanno portato alla sua crocifissione. Insieme all’incarnazione e alla successiva risurrezione, forma uno dei due misteri centrali del Cristianesimo. Gli avvenimenti della Passione vengono ancora oggi celebrati dai cristiani di tutto il mondo nella cosiddetta “Settimana Santa”, ovvero (la settimana che precede la Pasqua). Le “narrazioni della Passione”, in latino Passio, hanno origine dai Vangeli. L’uso sottende la radice etimologica, dal verbo latino patior, “soffrire”. In seguito il termine si è esteso per indicare il racconto del supplizio subito dai martiri.

Secondo la tradizione cristiana la Passione di Gesù si svolse secondo le seguenti tappe:
• la sera del giovedì, Gesù celebra la Pasqua ebraica con i suoi discepoli. Il presunto luogo di questa celebrazione (il Cenacolo) si trova sul monte Sion: oggi è poco al di fuori della città vecchia, ma al tempo di Gesù le mura seguivano un percorso diverso, più a Sud, ed esso si trovava al loro interno.
• Terminata la cena, Gesù scende con i discepoli nella valle del torrente Cedron, appena fuori Gerusalemme, nel giardino del Getsemani, dove si ritira in preghiera. Nel frattempo Giuda Iscariota va ad avvisare i sacerdoti e li conduce al Getsemani, dove Gesù viene arrestato. È ormai notte, infatti i soldati portano “torce e bastoni”. Una parte del giardino esiste tuttora, e contiene anche alcuni ulivi che, secondo i botanici, hanno più di 2000 anni e quindi esistevano già al tempo di Gesù.
• Gesù viene condotto al palazzo del sommo sacerdote Caifa, dove viene processato dal Sinedrio. Giovanni riferisce anche di un primo interrogatorio in casa del suo predecessore Anna. I resti del palazzo di Caifa sono stati trovati sul luogo dell’attuale chiesa di San Pietro in Gallicantu, che ricorda il tradimento di Pietro apostolo: anche questo luogo si trova oggi fuori dalle mura, ma allora era all’interno. Vi si accedeva dalla valle del Cedron risalendo per una scala di cui un tratto si è conservato fino ad oggi.
• Il processo si svolge durante la notte e termina al canto del gallo, quando l’alba è ormai vicina. Alcuni contestano l’attendibilità del resoconto dei Vangeli con l’argomento che il Sinedrio, normalmente, non si riuniva di notte. A questa obiezione si può rispondere che i sacerdoti temevano che, processando pubblicamente Gesù, la folla si sollevasse per liberarlo; per questo lo processarono in segreto e con la massima fretta.
• La mattina del venerdì, appena si fa giorno, i sacerdoti conducono Gesù da Ponzio Pilato,che risiede nella Fortezza Antonia, all’angolo nord-occidentale della spianata del Tempio. Durante la mattina, secondo Luca, Pilato invia Gesù anche da Erode Antipa, il quale dopo averlo interrogato lo rimanda indietro. Secondo Giovanni, il processo presso Pilato si conclude “verso mezzogiorno”, ma per i sinottici il processo davanti all’autorità romana fu più breve.
• Il percorso dal palazzo di Pilato al Golgota, dove oggi sorge la Basilica del Santo Sepolcro, è di alcune centinaia di metri e si può coprire in mezz’ora al massimo; è quindi ancora mezzogiorno, o poco più tardi, quando Gesù viene crocifisso (ancora prima, secondo Marco: Erano le nove del mattino quando lo crocifissero). Il Golgota, al contrario del Cenacolo e del palazzo di Caifa, allora si trovava fuori città (le esecuzioni e le sepolture erano vietate nei centri abitati), mentre oggi è dentro le mura.
• Gesù muore alle tre del pomeriggio del venerdì. Secondo gli storici, la data più probabile è il 7 aprile 30 (altre date possibili sono il 27 aprile 31 e il 3 aprile 33).
• Giuseppe d’Arimatea si reca da Pilato e gli domanda il corpo di Gesù. Pilato, stupito che fosse già morto, manda a chiamare il centurione sul Golgota per interrogarlo: in questo modo trascorre probabilmente circa un’ora. Giuseppe, quindi, va a procurarsi il lenzuolo funebre per seppellire Gesù, spendendo altro tempo. Quando infine, insieme a Nicodemo, Giuseppe depone Gesù dalla croce, il tramonto è ormai imminente, e con esso l’inizio del riposo sabbatico: il corpo di Gesù viene quindi deposto in un sepolcro lì vicino, per fare presto.
Il vangelo secondo Giovanni, però, presenta alcune discrepanze con la tradizione, innanzitutto a proposito della data della morte. Questa sarebbe avvenuta di giovedì, durante la vigilia della Pasqua ebraica, nel momento in cui si sacrificano gli agnelli secondo la tradizione giudaica: Gesù sarebbe dunque stato immolato come gli agnelli della Pasqua. Inoltre, alcuni studiosi preferiscono la versione giovannea anche in relazione alle vicende del sinedrio, ritenendo improbabile che il processo si sia svolto di notte (per altri sarebbe stato invece necessario per tenere Gesù nascosto alla folla). Secondo Giovanni una riunione del sinedrio si tenne infatti molti giorni prima della morte di Gesù e non in sua presenza: durante questa riunione i sacerdoti decisero di metterlo a morte per ragioni di stato, mentre dopo l’arresto avvenne solo un interrogatorio da parte del sommo sacerdote prima di condurlo, all’alba, da Pilato. Secondo questi stessi studiosi, i sinottici avrebbero comunque operato solo una semplificazione e non una distorsione dei fatti storici.

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1 commento

    • Maria il 7 Aprile 2015 alle 13 h 18 min
    • Rispondi

    Sono fiera e orgogliosa, a parte di me per la riuscita ardua che, ancora una volta abbiamo portato in scena nella Chiesa di Policastrello il martedì Santo e nella Chiesa della SS. Trinità di San Donato di Ninea il giovedì Santo. Sono fiera e orgogliosa della collaborazione di Antonella Consoli, che, tanto si prodiga per il suo paese e anche del maestro Enzo Barbieri. Ma il mio orgoglio è di avere a fianco un gruppo davvero valente, fattivo e di grande collaborazione per tutto ciò che si programma come rappresentazione scenica e teatrale. Un gruppo composto per la maggior parte da persone residenti in San Donato, Policastrello e Altomonte. Persone umili e molto affabili che, hanno una gran voglia di , fare grandi cose per il loro paese. Questo è il secondo anno che rappresentiamo “LA PASSIONE DI CRISTO” e l’emozione e la passione per questo grande evento melodrammatico, cresce sempre di più da parte dei fedeli. Le due Chiese, erano gremite di fedeli che ansiosi e con partecipazione, hanno seguito lo svolgersi delle scene della Passione.

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