Riflessioni: La ciuca compagna di vita e di lavoro per la nostra gente

La Redazione

Giuseppe Iannitelli ci aveva scritto nel settembre 2010 e ripubblichiamo

Volevo un attimo soffermarmi a valutare un po’ questo animale, che oggi con il mondo motorizzato , l’abbiamo lasciato usandolo solo per i nostro passatempi. Non era cosi’ anticamente:Dalle nostre parti ed altre luoghi del sud possedere un ciuco era un po’ un vanto di benessere . con esso infatti si potevano alleviare le fatiche giornaliere ; accompagnava per tutta la giornata il padrone, egli toglieva i pesi di dosso e alle donne gli evitava di trasportarli sulla testa;accollandosi cosi’ tutti questi disagi.Quando non aveva grosse some da portare, serviva al padrone per salirci sopra per alleviarsi della stanchezza del cammino .Sia in inverno che in estate al ciuco gli veniva caricato sul dorso tutto

quello che serviva durante l’anno :legna frasceddre prodotti alimentari barlette con acqua, insomma tutto per il fabbisogno delle famiglie.Oggi tutto e’ facile: Premiamo un bottone e si accende il riscaldamento,luce e gas;si apre un rubinetto e viene giu’ acqua calda o ,fredda ;tutto e’ a portata di mano con facilita’.

Di qualunque cosa che ne abbiamo bisogno ,facciamo un numero di telefono e tutto arriva a casa.Anticamente tutte questi servizi venevano svolti con l’aiuto di questo animale .era diventato un compagno di vita perche’chi lo possedeva lo portava con se tutta la giornata. Non c’era all’epoca il tempo per divertimenti e svaghi si pensava solo al lavoro.Questo animale insomma era amico e compagno dell’uomo che lo possedeva.Viaggiava scarico solo la mattina quando usciva con il padrone che spesso lo cavalcava in quanto l’animale si era riposato durante la notte;arrivava a casa la sera sempre carico di qualche cosa anche da usare con lungimiranzhttp://sandonatodininea.files.wordpress.com/2010/09/asino011.jpga.Insomma:
Non viaggiava mai a vuoto.Noi in famiglia avevamo una ciuca di nome Betta
capirete in seguito perche’ l’ho scritto con la lettera maiuscola ,mi ricordo che era zoppa ma come lo sia diventata lo posso immaginare :Con le strade ed i sentieri da percorrere anche gli animali ,con la presenza di sassi e buche che c’erano per terra, si potevano infortunare . Sotto la nostra abitazione,avevamo la stalla in sostanza Betta faceva parte un po’ della nostra famiglia.Mi diceva mia madre che lei ci parlava con Betta era non solo una compagnia ma c’era anche molto affezionata e la riteneva un animale alla quale gli mancava solo la parola.Io ricordo solo poche cose della nostra amica in questione ricordo bene pero’ quando l’abbiamo venduta.
Avevo 4 o 5 anni ma ho presente quando Vicienzu i limminu la venne a prendere,noi dovevamo trasferirci in toscana nel 51 e siamo stati costretti a venderla. Mi sembra che questo signore la pago’ 2.000 lire ma una cosa mi rimase impressa:Dopo averla acquistata Vincenzo vi sali’ sopra bacchettandola sulle cosce posteriori per farla camminare piu’ svelta ;la ciuca capi’ che aveva cambiato padrone perche’ via via che si allontanava ragliava di continuo e noi nel frattempo si piangeva perche’ ci eravamo privati di un’amica alla quale volevamo bene.Sentite poi che cosa incredibile e’ successa:Qando Betta incontrava mia madre in paese , in compagnia o la sentiva solo parlare quest’animale ragliava con intensita’ scalciava cercava di liberarsi delle briglie,sembrava che impazzisse , era insomma diventato un problema sia per noi che per il nuovo proprietario anche perche’ questo atteggiamento sussisteva con il passare del tempo.non voleva Betta accettare la nuova realta’ .La soluzione la trovo’ allora mio zio Innocenzo ferraro “nucenzio i rana” persona di una bonta’ unica ,compro’ lui nuovamente betta,la ciuca cosi’ACCETTO’ il nuovo compagno di vita.
E poi si dice che gli animali sono privi d’inteligenza. Un saluto a tutti gli amici.
QUESTA STORIA VI SEMBRERA’ PURA IMMAGINAZIONE .HO FATTO PERO’ NOMI CHE NON CONOSCO MA TUTTO E’ VERIFICABILE.

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3 commenti

    • franca il 12 Ottobre 2013 alle 6 h 23 min
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    Penso che non sia pura fantasia…ma pura realtà!!!! Bellissimo racconto pieno di emozioni.

    • giovanni il 12 Ottobre 2013 alle 19 h 22 min
    • Rispondi

    Giuseppe ha descritto benissimo un tipo di realtà del nostro paese. Coloro che possedevano animali come buoi o somari, generalmente affibiavano loro un nome ed il padrone o i loro familiari, durante le giornate di duro lavoro, parlavano come se con loro svolgessero un dialogo e loro di tutto questo li ripagano con immensa docilità. Sono andato via dal paese abbastanza giovane, ma non tanto da non ricordare certe cose. Voglio ricordare che il padrone di tali animali generalmente prima di toccare cibo lui si curava che loro avessro la mangiatoia piena.

    • Marta Rosa Martinez Ambrosini il 12 Ottobre 2013 alle 19 h 42 min
    • Rispondi

    Bel racconto! Penso una volta era proprio così. Gli animali facevano parte della vita della famiglia contadina.

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