Da “Come eravamo”…Lingua 4

Da “Come Eravamo”…Minucciu

Nota  della redazione:se trovate qualche errore fatemelo sapere in modo d’arrichire questa ricerca di Minucciu

Linghua 4

Eccovi ulteriori parole sandonatesi con iniziale la lettera “a”. Al momento non ne ricordo altri e invito chiunque a segnalare al giornale che pubblica questa ricerca, inesattezze, inadempienze e dimenticanze. Le segnalazioni, dirette o tramite il post dei commenti, verranno esaminate e le inadeguatezze risolte.

Accittià: dal latino-medievale “accia”; italiano antico “azza”, scure; anche dal germanico “hapja” e dal francese “hache”, accetta; colpire con l’accetta;

Addinticata: dal greco “eso”, latino “exicco”, arido, secco; persona di magrezza assoluta, tanto che la dentatura è visibile attraverso la pelle del volto; vocabolo in disuso da decenni; medesima etimologia di Addissiccatu;

Affurmicà: dal latino “formicatio”, formicolio; disagio muscolare o nervoso che da sensazione di scarica elettrica, dovuto generalmente ad immobilità prolungata;

Aggarrà: dal greco “arrin”, latino “non sagax”, pigliare, indovinare; in greco “arrines” sono i cani privi di fiuto che trovano per caso le prede; afferrare, ma anche indovinare, per fortuna, per caso. Nella precedente illustrazione era saltata l’etimologia greco-latina;

Allullà: dallo spagnolo “alojar” farsi assistere trattar bene, crogiolarsi; per estensione in sandonatese lollu, fesso, incapace, semplicione;

Allunghatu: dal latino “ad longam” tendere, allungare; crescere in altezza;

Ammacaru: dal greco “mekàrios”, beato “makàrie”, o beato, espressione di speranza da intendere spero sia vero, che si avveri; etimologia gia specificata col termine Ammacardia;

Ammàzzu.: dal latino “macto”, macellare, uccidere; in sandonatese il vocabolo è sempre accompagnato, es. “t’ammazzu”, “bb’ammazzu” e via coniugando;

Amminnìculi: dal latino “adminiculum-pedinculum”, appendici, cianfrusaglie; cose minute per ornamento;

Ammintà: dal greco”katapseydomai”, latino “invenire”, escogitare per non dire il vero; inventare;

Ammintunà: dallo spagnolo “monton”, spiare; ammonticchiare;

Ammuscà: dal latino “musca” letteralmente gesto dei bovini per liberarsi dalle mosche; in sandonatese, per metafora, aver sentore, accorgersi di qualcosa;

Ammuttà: dal latino “ad millo, dopo la spremitura depositare il mosto nei tini; voce caduta dall’uso da mezzo secolo;

‘Anici:dal latino “anethum”, anice selvatico;

Anieddhu: latino” anellus”; anello;

Animeddha: dal latino “animula”, piccola anima; persona pavida, debole, emotiva; vocabolo desueto da circa un secolo;

Annenti: dal latino “ad nec antem” nulla; a niente; per niente; voce in disuso, sostituita con nenti ;

Annivuricà: latino “niger-nìgru-nigricàre” nero, annerire; diventare nero;

Annìtu: dal latino “anditas”, impalcatura coperta ; voce del sandonatese antico e vocabolo non in uso da più di un secolo; nel dialetto attuale nnàjtu, con significato di impalcatura; i fori, generalmente rettangolari, che ancora si notano sui muri esterni nelle vecchie case erano per i pali che dovevano reggere i nnajti durante le opere murarie;

Annumminà: dal latino arcaico “axare”, nominare, ricordare; altri significati, di natura divinatoria sono stati gia richiamati;

Antìcu: dal latino “antiquorum”, cosa vecchia; comportamento antiquato, uomo d’altri tempi;

‘Apis: dal latino “abyssus”, sprofondare; cavità di origine carsica, pozzo naturale;

Apìtu: dal latino “abies alba”, abete;

Appapagnàtu: dal latino “papaver”, torpore, dormiveglia, sopore da farmaci, da stanchezza, da ubriachezza;

Apparà: dal latino “ad parare”, pareggiare, ripianare conti, livellare una superficie;

Appicà: dal latino classico “pèndere-ad pendere” appendere qualcosa, essere sospeso attaccato (appicàtu) a qualcosa;

Appilà: dal latino “oppiare”, intasato, pieno peli; in sandonatese “ù càni e rà gàtta sì sù allisciàti e sì sù appilàti”;

Appizzà: dal latino “appropinguo”, avvicinare, accostare;

Appizzutà: dal greco “oikeo” punta e ”ktizo”costruire; latino “apex – apicis – ad capere”, cima, appuntire; rendere aguzzo fare la punta a qualcosa (es. matita, bastone);

Appustà: dal greco “opsio”, latino” videre cupio”, desidero vedere; anche dal greco “epagrypneo”, latino “invigilo”, veglio sopra; tendere un agguato; vocabolo citato nuovamente perché, per un “baco” informatico, in precedenza era saltata tutta l’etimologia;

Aqquìru: greco “ekeinos” quello, codesto; tardo latino “cu illu”, latino parlato “eccum illum”; a quello;

Aqquìssu: medesima etimologia di Aqquiru; a codesto;

Aqquìstu: dal greco “utos” questo; a questo;

Arcidòmu: dal latino “ecce omo”, sfigurato, pesto, con la pelle a brandelli, vessato e sofferente, patito; riferimento alla passione di Cristo ed al suo stato fisico finale sulla croce;

Arcumanu: latino “arco”, medievale “arcore”; arco e “magno” grande; grande arco; frazione di san Donato caratteristica per il cocuzzolo a forma di arco da cui trae il nome tutta la zona;

Arìu: dal greco “urion- arìa”, latino “aéria-arbor”; albero alto e di legno forte e duraturo; in sandonato era ricercato ed usato per ricavarne manici per attrezzi;

Armàniu: etimologia incerta, forse dal latino “immanis belva”, grossa bestia; anche uomo di grande corporatura oppure rozzo, ignorante, animale; per metafora in sandonatese; persona che incute paura, di modi rozzi e comportamenti violenti; personificazione del demonio;

Arracanà: dal greco “ rachinos”, ridurre a brandelli, a racana;

Arramà: dal latino antico “ramy”,rame; ”aramàtu”, solfato di rame; medievale “ramare”, irrorare la vigna col solfato di rame

Arravuggjà: dal greco “antikalipto” avvolgere e dal latino”abdo-convolgo” o “involvo- ad volvere”copro, nascondo avvolgendo; coprire frettolosamente qualcosa o qualcuno;

Arrèsci: dal greco primitivo “ara” imprecazioni, “araste” dir male, latino “dirae” e “imprecari”giudicare, censurare; voce sandonatese antica, in disuso da decenni e sostituita da gabbu, ne rimane traccia nel detto “ ù gabbù rescìdi e rà jstima crìscidi”.

Arricògghj: dal greco “athoizo” latino “conglobo”, radunare, ammucchiare; in sandonatese “ricogghj”, tornare ma anche radunare;

Arriddhjà: dal greco “arjeo”, latino classico torpeo, intorpidito; intorpidire dal freddo; vocabolo non più in uso da decenni, anche sinonimo di Ammarmurisci

Arìddhju: dal greco “arjeo”, latino antico “hizzire”, ringhiare; era il suono inarticolato, simile al ringhio del cane, emesso da persona assiderata per il freddo eccessivo, voce in disuso da oltre un secolo;

Arrietu: dal latino “retro-de retro”, dietro-indietro; medievale “di rieto”, indietro; arretrato;

Arripizzà: dal latino “re” ripetere e, di probabile origine celtica, “pettia”, pezza; riposizionare una pezza. In sandonatese, in generale, il gesto del cucire, riparare strappi etc;

Arrisicà: dal catalano “arriscar”, rischiare; provarci;

Arrubbà: dal greco “rapto” prendere di nascosto più cose, asportare velocemente; rubare, rapinare; anche ”apoteygo”, sottrarre e “kateo”, impadronirsi;

Arrussicà: dal latino “russus”, arroventare un metallo; per metafora arrossire per vergogna, emozione. Sinonimo e voce moderna dell’antico abbruncadi, vocabolo gia sviscerato;

Arrutunnà: dal latino “rota-rotundo”, rotondo-dare forma; voce medievale “arrogare”, arrotondare;

Artilj: dal latino “attilia-jum”, animali da ingrasso di poco pregio; in genere destinati alla castrazione perché non adatti per la riproduzione; termine in disuso da molto tempo;

Aspiettu: dal greco “aphato”, latino “sospendo”, io attendo, sospendo; letteralmente sospensione del tempo, tale è l’attesa; aspettare qualcosa o qualcuno, anche Aspittà;

 Aspràjnu: dal latino “asper”, aspro; riferito al sapore amarognolo di questa specie di cardo selvatico, commestibile, raccolto, per masticarlo e calmare la sete, durante i lavori estivi in campagna; voce caduta in disuso;

‘Assa: dal greco “annimi”, latino “deserére”, lasciar andare; in sandonatese “àssa jì”, “àssa stà”;

Assèsta: dal latino “ad sextum”, voce caduta in disuso da circa ottanta anni; era usata durante l’esercizio dei mulini ad acqua; era la quota di granaglia spettante al mugnaio per la molitura; corrispondeva a mezza “misuredda” sottomultiplo del “tumminu;

Assitazzà: dal latino “sericus”, seta, per metafora ed assonanza, setaccio, setacciare; vocabolo, non più utilizzato da un secolo, col quale si indicava, in generale, setacciare per eliminare impurità da farina e granaglie in genere

Assùsu: dal greco “askeo”, latino “ascesi”, di sopra; per taluni autori dal francese “dessous”, in alto;

Assùtta: dal greco “epano”, al di sopra; sopra; per taluni autori anche dal francese “dessou” al di sopra, sopra;

Astittà: dal latino “ex pectare” aspettare, attendere qualcuno o qualcosa; voce caduta in disuso da cinquant’anni e sostituita dal moderno aspittà;

‘Astricu: dal latino “stravi sterno” pavimentare e “stràctu strùere” costruire, pavimento:

Attaccà: dal germanico “tac”, legare saldamente;

Attagnà: dal greco ”anaymoti”, senza spargere sangue; dallo spagnolo”atagar” tamponare, bloccare piccole emorragie; voce non più in uso da mezzo secolo. Sentita pronunciare spesso da ragazzo, in caso di medicamenti per ferite accidentali;

Atrumenti: dal greco “tropos” modo e “allos” altro, altro modo, maniera; voce fuori uso da decenni; secondo alcuni autori deriva anche dal francese “autrement” altrimenti;

Attuòrnu: dal tardo latino “ad torems”, attorno, d’appresso, vicino;

Attrassà: dal latino “attrahere” spaventarsi, impaurirsi; voce in disuso dalla quale deriva Arantrasatta;

Attruppicà: dallo spagnolo “atropellar”, urtare contro un ostacolo, incespicare;

Avì: dal latino “habère”, avere; per altri autori dallo spagnolo “haviam” avevano;

Avutàru: dal latino “àra” tardo latino “àltare”; luogo cardine di una chiesa, di una cappella;

Azzaccanà: dal greco “sao”, latino “vigeo”, vivo, ho vigore; effetti del nutrimento; atto di far poppare cuccioli di animali domestici; termine desueto da decenni; era in uso di chi aveva a che fare con allevamento e/o custodia di animali;

Azzancà: dal sànscrito “pan ka” infangare, sporcare; da zanga, fango, fossetta con acqua e terra sporca;

‘Azzanu: dal greco “asanò” latino “azànius”, secco; latino “exaresco” inaridisco; fico dal sapore aspro perché l’interno è troppo secco; voce caduta dall’uso da molto tempo.

Azzarià: dal greco “kalibi”, latino chalybis”, tardo latino “aciariu” da “acies” acutezza; temperare; taluni autori lo fanno derivare anche dallo spagnolo “acerar”; acciaiare, rendere la lega di ferro più dura,resistente;

Azzippunà: dal latino “cippus” fermo, immobile come ceppo; voce in disuso da circa un secolo; indicava l’immobilità dell’innamorato fermo nei pressi dell’abitazione “da zita”, in attesa di intravederla; “ghedi” o “stadi azzippunutu”;

‘Azzu: di etimologia incerta, cazzo; forse deriva dal latino medievale “catia”, casseruola, ha anche significato di mestolo; per metafora, organo sessuale maschile, con probabile riferimento all’impugnatura. Intercalare sandonatese tipico, rafforzativo in e per talune espressioni;

Azzuddhà: dal latino “addux”, indurre, costringere; per estensione fare qualcosa sotto sforzo; in sandonatese, per celia, così venivano dette le fatiche del maschio nella consumazione del matrimonio; “stanòtti  ci azzùddhasi”

Azzuppà: provocarsi un danno urtando qualcosa; imbattersi in una persona; trovare qualcosa; Attuppadi, gia sviscerato, ha uguale etimologia;

Post scriptum: all’inizio delle ricerche, ho precisato che avrei omesso le complesse annotazioni su derivazioni, corruzioni, metonimie, sineddoche e metafore, limitandomi ad un sola indicazione, per facilità di lettura e soprattutto contenimento degli spazi. Per chi volesse approfondire, avverto che il richiamo, alle origini del vocabolo, è stato espresso in modo semplice. Ogni vocabolo può derivare da: greco antico, greco classico, greco-latino; latino antico, latino classico, latino medievale o volgare; quindi il riferimento alla singola lingua e generico senza specificazione del periodo storico.

Dicembre 2011

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2 commenti

    • Giovanni Benincasa il 21 Dicembre 2011 alle 14 h 16 min
    • Rispondi

    Micucciu, non preoccuparti, pur non essendo molto edotto della materia capisco che stai facendo un gran lavoro. Colgo l’occasione per Augurarti un Buon Natale ed un prospero e sereno anno nuovo unitamente alla tua famiglia. Giovanni

    • Minucciu il 22 Dicembre 2011 alle 20 h 33 min
    • Rispondi

    Giovanni carissimo. Ricambio di cuore gli auguri per te ed i tuoi cari. Qualche preoccupazione invece c’è perché, nel mare magnum dei vocaboli, due sono sfuggiti e compaiono la dove non dovrebbero. Sono assùsu e assùtta che sandonatesi proprio non sono trattandosi di vocaboli alto medievali, trascritti durante le ricerche e li restati al posto di quelli esatti. Me ne dolgo perché le ricerche vogliono attenzione o si fanno figurucce come quella appena citata. Prometto di ovviare all’errore quanto prima e spero che chi legge……. voglia trattarmi da gentiluomo…….per favore mirate al petto.

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