RITORNO DI UN EMIGRANTE (Sandonatese)

La redazione & Giuseppe Cordasco …

RITORNO DI UN EMIGRANTE (Sandonatese)
Il core gli bruciava,
ma era un desìo:
ripercorrere del vecchio borgo le sue vie,
pestar le valli ed i pendìi,
dove fanciulletto scorazzando andava
con due fichi secchi tra le mani.
Ed è tornato
lindo ed adornato,
coi segni delle fatiche e dell’etate:
lento e greve il passo,
dorsale curvato,
il capo imbiancato,
il volto da rughe solcato.
E’ tornato !
e quando da lontano,
un barlume quel mattino
rendeva alcune case tra le rocce incastonate
e la potenza della chiesa Madre,
dal fuoco e dalle fiamme
il cor suo si è liberato.
E’ tornato!
ma al limitar del luogo ricordato,
da rivisitar sempre agognato,
scorge sol due muri di pietra denudata
contornati da case abbandonate
e muto il vicinato.
Eran le mura della casa ov’era nato,
era il vicinato tanto amato,
quello dei giochi e delle serenate,
erano le cose un dì lasciate,
senza canto e con gli occhi da lacrime gonfiati.
E’ tornato,
ma nulla di allora ei ha ritrovato,
neanche quella pietra dalle sue lacrime bagnate!
Tempo crudele,
tu corri sempre , non ti fermi mai,
e per le segrete vie vai lontano!
Non odi il pianto,
sfuggi ai richiami,
uccidi il corpo, ma non la sua anima!

Da“Le mie memorie”

Giuseppe CORDASCO

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