San Donato di Ninea-Le Castagne di San Donato di Ninea: la “Curcia”, la “Riggiola” e la “Nzerta” — l’anima dolce del Pollino.

Luigi Bisignani 

San Donato di Ninea-Le Castagne di San Donato di Ninea: la “Curcia”, la “Riggiola” e la “Nzerta” — l’anima dolce del Pollino.

Nel cuore del Pollino, dove i boschi si tingono d’oro e l’aria profuma d’autunno, San Donato di Ninea rinnova ogni anno il suo legame con uno dei frutti più preziosi della montagna: la castagna. Un patrimonio di natura, sapore e identità che si tramanda da secoli, e che qui prende il nome di “curcia”, “riggiola” e “nzerta”.

Un frutto, mille storie

San Donato di Ninea, antico borgo arroccato tra i monti del Cosentino, custodisce una delle più autentiche tradizioni castanicole della Calabria. I suoi castagneti secolari, immersi tra i faggi e i cerri del versante calabrese del Pollino, producono frutti di eccezionale qualità e varietà.

Le castagne non sono tutte uguali: ogni tipo racconta un pezzo di storia, una diversa sfumatura del gusto e del paesaggio san donatese. Le tre varietà più note – la “curcia”, la “riggiola” e la “nzerta” – rappresentano l’essenza stessa del territorio.

La “Curcia”: la regina dei boschi

La curcia è la più pregiata e riconoscibile tra le castagne di San Donato. Il nome deriva probabilmente dalla sua forma leggermente curva, compatta e brillante. Ha una buccia liscia di colore marrone intenso e una polpa dolce, soda, facile da pelare dopo la cottura.

Tradizionalmente, è la castagna scelta per le caldarroste e per la produzione dei dolci tipici locali. La sua consistenza la rende ideale anche per la trasformazione in farina, molto apprezzata per pane e dolci autunnali.

La “Riggiola”: la forza della tradizione

La riggiola, dal nome che richiama le leggere rigature del guscio, è una varietà rustica, dal gusto più intenso e dal profumo deciso. Cresce nei terreni più ripidi e montuosi, simbolo della tenacia dei contadini di San Donato.

Spesso utilizzata per zuppe, minestre e il tradizionale castagnaccio, la riggiola è la castagna del focolare e delle famiglie, quella che riunisce e scalda i cuori nelle sere d’autunno.

La “Nzerta”: l’arte di intrecciare la natura

 

La nzerta non è una varietà di castagna, ma una forma di arte contadina. Dopo la raccolta, le castagne vengono infilate due a due su un filo di spago o rafia e intrecciate in lunghe trecce che possono superare il metro.

Appese ai balconi o nei depositi, le nzerti si conservano per mesi e diventano simbolo di abbondanza e di comunità. Durante la Sagra della Castagna di San Donato di Ninea, le vie del borgo si riempiono di intrecci colorati, profumi e gesti antichi.

Un’eredità viva

Oggi, le castagne di San Donato di Ninea sono più che un prodotto agricolo: sono un simbolo identitario, ambasciatrici di una Calabria genuina e montana. La loro coltivazione, fatta di rispetto per la natura e saperi tramandati, rappresenta una ricchezza economica e culturale da tutelare.

Nel mondo dei sapori autentici, la castagna san donatese è una piccola regina di montagna — semplice, nutriente e profondamente legata alla memoria del suo popolo.

BOX INFORMATIVO — I SEGRETI DELLA CASTAGNA DI SAN DONATO

Periodo di raccolta:

Da metà ottobre a inizio novembre, quando i ricci maturi si aprono naturalmente e i boschi si coprono di tappeti dorati.

Varietà principali:

Curcia – dolce, pregiata, ottima per caldarroste e dolci;

Riggiola – sapore intenso, ideale per zuppe e piatti salati;

Nzerta – intreccio tradizionale per conservazione e decorazione.

Valori nutrizionali (per 100 g di castagne):

• Calorie: circa 190 kcal

• Carboidrati complessi: 40 g

• Fibre: 8 g

• Proteine: 3 g

• Grassi: 1,5 g

• Ricche di vitamina C, potassio, magnesio e ferro

Usi in cucina:

Ottime arrostite, bollite, in zuppe o ridotte in farina per pane, dolci e pasta fresca. La farina di castagne è naturalmente senza glutine, ideale per celiaci.

Curiosità:

In passato, la castagna era chiamata “il pane dei poveri” perché costituiva la base dell’alimentazione in montagna. Oggi è considerata un superfood naturalegrazie alla sua energia e ai benefici per cuore e sistema immunitario.

Conclusione

La curcia, la riggiola e la nzerta non sono solo frutti o parole: sono radici vive, intrecci di sapore e memoria. Le castagne di San Donato di Ninea raccontano la forza di una terra che, tra i silenzi dei boschi, continua a donare nutrimento, cultura e bellezza.

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