San Donato di Ninea: Il Palazzo Monaco e il suo Eroe dimenticato.

Luigi Bisignani 

San Donato di Ninea 1 Settembre 2025

di Luigi Bisignani (Gigiotto)

️ San Donato di Ninea: Il Palazzo Monaco, che Racconta la Storia di Tutti Noi,la storia di un eroe Sandonatese.

Che tristezza. Davvero!!

In Piazza Giardini, a San Donato di Ninea, c’è un palazzo che non è solo pietra e cemento: è memoria viva, è cuore pulsante di un passato che ha formato generazioni. Oggi appare stanco, segnato dal tempo, dimenticato da chi passa distratto. Ma chi ha vissuto davvero quel luogo, sa che lì c’era molto di più.

Un crocevia di vita paesana

Là dove oggi si vede solo silenzio e degrado, un tempo arrivavano i pullman pieni di studenti, lavoratori, famiglie. Provenivano da tutto il comprensorio Sandonatese, e Piazza Giardini era il punto d’incontro, il primo abbraccio al paese. I motori si spegnevano, le porte si aprivano, e la piazza si riempiva di voci, di saluti, di aspettative.

Le vecchie scuole medie

A pochi passi, le scuole medie accoglievano ragazzi che oggi sono adulti, genitori, nonni. Quel palazzo era il punto strategico, il riferimento. I suoi muri hanno ascoltato risate, pianti, sogni sussurrati tra amici. Era il luogo dove si cresceva, dove si imparava, dove si diventava parte di una comunità.

Un edificio che merita rispetto

Ora, quel palazzo è ferito. Le crepe non sono solo fisiche, ma simboliche. Rappresentano l’abbandono di una parte di noi. Eppure, ogni mattone ha qualcosa da raccontare. Ogni balcone ha visto passare storie d’amore, discussioni, feste. Ogni finestra ha incorniciato tramonti indimenticabili.

Non lasciamolo morire

La tristezza che si prova nel vederlo così non è solo nostalgia: è un richiamo. Un invito a ricordare, a proteggere, a valorizzare. Perché la storia paesana non vive nei libri, ma nei luoghi. E se perdiamo quei luoghi, perdiamo una parte di noi.

San Donato di Ninea merita di conservare la sua anima. E quel palazzo, in Piazza Giardini, ne è una parte fondamentale.

RICORDO DI UN EROE DIMENTICATO: IL CAPITANO MONACO E IL SUO PALAZZO

Guardando oggi il palazzo Monaco, in Piazza Giardini a San Donato di Ninea, si prova un senso profondo di malinconia. Le sue mura, segnate dal tempo e dall’abbandono, sembrano voler gridare una storia che molti hanno dimenticato. Eppure, quel palazzo non è solo pietra: è memoria viva, è radice di un eroe che ha dato tutto per la Patria.

Il Capitano Antonio Monaco: un figlio di San Donato, un simbolo di coraggio

Nato a Cosenza nel 1910, ma legato indissolubilmente a San Donato, Antonio Monaco fu un giovane ufficiale dei Bersaglieri. Dopo una brillante carriera militare, cadde eroicamente nel novembre del 1940 durante l’offensiva contro la Grecia, difendendo con orgoglio una posizione strategica a Quota 1129 di Kani Delvinaki. Aveva solo 30 anni. La sua risposta ai superiori — “Non lascerò mai la posizione” — è diventata emblema di dedizione e valore. Per il suo sacrificio, fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Il Palazzo Monaco: testimone silenzioso di una famiglia di servitori dello Stato

Il palazzo che porta il suo nome, oggi in stato di degrado, fu dimora della sua famiglia. Sulla facciata, ancora visibili — seppur minacciate dall’incuria — le lapidi che ricordano il Capitano e il padre, Colonnello Orazio Monaco. I suoi fratelli, Fausto e Guido, hanno anch’essi servito lo Stato con onore: il primo come Generale e Direttore dell’Istituto Geografico Militare, il secondo come Direttore Amministrativo dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Piazza Capitano Antonio Monaco: un nome dimenticato

La piazza che un tempo chiamavamo “u jardinu” fu ufficialmente intitolata al Capitano Monaco. Ma oggi, nei documenti e nei discorsi quotidiani, è tornata ad essere semplicemente “Piazza Giardini”. La lapide commemorativa, un tempo visibile e rispettata, è ora nascosta da erbacce e segni del tempo. Un simbolo, purtroppo, del nostro oblio.

Un appello alla memoria e all’azione

È tempo di risvegliare l’orgoglio sandonatese. Di ricordare, onorare e tramandare. Il Capitano Monaco merita una commemorazione ufficiale ogni 4 novembre, una corona, una cerimonia, una voce che racconti ai giovani chi era e cosa ha fatto. Merita che il suo nome torni ad essere pronunciato con rispetto, che la piazza porti con fierezza la sua intitolazione, che il palazzo venga restaurato e valorizzato come luogo della memoria.

Proposta concreta:

• Pulizia e restauro della lapide e della facciata del palazzo Monaco

• Cerimonia annuale il 4 novembre con deposizione di una corona

• Intitolazione ufficiale e visibile della piazza con nuova segnaletica

• Creazione di un pannello informativo con la storia del Capitano

• Coinvolgimento delle scuole locali per tramandare la memoria

“Non dimentichiamo gli eroi. Onoriamoli e ricordiamoli sempre, perché il loro ricordo non vada perduto.”

Settembre 2025  Gigiotto Bisignani 

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1 commento

  1. Ricevuto dal Dr Gennaro Franco da Roma

    Roma 1 settembre 2025

    Ill.mo dott. Bisignani,

    sono Gennaro FRANCO, medico, residente a Roma ma originario di Altomonte.

    La seguo da sempre sul Giornale Interattivo di San Donato Ninea e mi congratulo per la preziosa opera di valorizzazione del patrimonio culturale e storico sandonatese, a cui sono molto legato in quanto mio padre, Adolfo, era figlio di Adelina PUCCIANI, sandonatese, e portava infatti il nome del ten. Adolfo PUCCIANI, a cui mi pare sia intitolata una piazza del comune di San Donato.

    Le scrivo (sperando di non disturbarLa) dopo aver letto il suo ultimo articolo su Palazzo Monaco e mi addolora sapere che il palazzo sia in rovina, anche perché mia nonna Adelina era figlia di Francesco Saverio PUCCIANI (uno dei primi maestri elementari della provincia di Cosenza) e appunto di Carolina MONACO, sorella di Orazio padre dell’eroe Antonio e di Guido e di Fausto MONACO.

    Ho cercato di ricostruire, tramite vari archivi civili e militari, la storia del ramo sandonatese della mia famiglia e ho molto materiale documentario su Adolfo PUCCIANI, sui fratelli Aldo (capitano dei carabinieri), Alberto, guardia di finanza emigrato nella provincia di Como, Ettore (emigrato in America e padre del grande critico teatrale e storico della letteratura Oreste PUCCIANI), Umberto, anch’esso emigrato in America nonché sugli altri figli, oltre all’Eroe, del col. Monaco. Ad esempio, l’ultimo figlio, nato a San Donato nel 1915, Ameglio MONACO, fu illustre primario di pneumologia presso l’Ospedale Forlanini di Roma.

    Sono anche un genealogista e ho ricostruito tutto l’albero genealogico, fino al 1700, della famiglia Pucciani-Monaco

    Qualche anno fa, in visita a San Donato per cercare di ritrovare i luoghi dove vissero questi miei antenati, ho notato con dispiacere che il Palazzo Monaco non era accessibile e il suo ultimo articolo me lo conferma.

    Plaudo pertanto alla sua iniziativa di restaurare il palazzo e di riportare alla memoria storica della comunità questi suoi figli che tanto lustro le hanno dato in giro per il mondo.

    Se può interessare, può contare su di me riguardo al materiale storico. Del resto, a quanto mi sembra, sono uno degli ultimi discendenti diretti della famiglia PUCCIANI-MONACO.

    Ancora complimenti per la sua preziosa attività culturale e per la passione che si evince dai suoi scritti.

    Cordialità.

    dott. Gennaro FRANCO
    via Eurialo 68
    00181 ROMA

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