La valigia di cartone: un’epopea di sogni, lacrime e speranza

Luigi Bisignani 

La valigia di cartone: un’epopea di sogni, lacrime e speranza

San Donato di Ninea, paese di partenza e di ritorno

SAN DONATO DI NINEA (CS) – In un angolo  della nostra casa , tra fotografie ingiallite e lettere scritte con calligrafia tremante, riposa una valigia di cartone. Marrone, consunta, con il manico in metallo e gli angoli scorticati. Non è solo un oggetto: è una testimone silenziosa di un’epoca, di un popolo, di una storia che ha attraversato confini e generazioni.

Quella valigia, oggi piena di ricordi, un tempo era piena di speranza. Speranza di lavoro, di dignità, di futuro. Era il bagaglio degli emigranti di San Donato di Ninea, piccolo borgo calabrese incastonato tra le montagne del Pollino, che ha visto partire centinaia di suoi figli verso il Nord Italia, la Francia, la Svizzera, il Belgio, l’America…

Un simbolo di partenze silenziose

Negli anni ’50 e ’60, la valigia di cartone era il compagno di viaggio di chi lasciava tutto per cercare qualcosa. Dentro, poche cose: una camicia stirata dalla madre, un rosario, una foto del paese, un po’ di pane, qualche lira nascosta tra le cuciture. Ma soprattutto, sogni. Sogni di riscatto, di casa, di ritorno.

«La valigia non era solo un contenitore – racconta Gigiotto, emigrato in Francia e oggi promotore della memoria san donatese – era un’estensione del cuore. Ogni graffio racconta una tappa, ogni cucitura una rinuncia, ogni ritorno una carezza al passato.»

Il paese che resta dentro

San Donato di Ninea non è solo un luogo geografico. È un luogo dell’anima. Chi parte, lo porta con sé. Chi torna, lo ritrova cambiato, ma sempre vivo. La valigia di cartone è diventata il simbolo di questo doppio movimento: partenza e ritorno, distacco e appartenenza.

Oggi, grazie all’impegno di cittadini come Gigiotto e all’iniziativa  dell’Archivio Storico, quella valigia è stata restituita alla comunità. Esposta come reliquia in una qualsiasi casa, racconta senza parlare. È lì per ricordare che dietro ogni migrazione c’è una storia umana, fatta di lacrime, di coraggio, di amore.

Un archivio vivo, una memoria condivisa

L’Archivio Storico di San Donato di Ninea non è solo una raccolta di oggetti. È un progetto di comunità, un invito a contribuire, a raccontare, a ricordare. Ogni fotografia, ogni documento, ogni testimonianza è un tassello di un mosaico identitario che rischiava di andare perduto.

«Vogliamo salvare San Donato dall’oblio – spiega Gigiotto – non solo come luogo fisico, ma come memoria viva. La valigia di cartone è il nostro monumento alla dignità di chi ha fatto della povertà una forza, del viaggio una poesia.»

Un’eredità da custodire

In un’epoca in cui tutto corre e si dimentica, la valigia di cartone ci obbliga a fermarci. A guardare indietro non con nostalgia, ma con gratitudine. È il simbolo di un’epopea collettiva, di un’Italia che ha costruito il proprio futuro con le mani, con il sudore, con la speranza.

San Donato di Ninea, paese di partenza e di ritorno, continua a vivere nei ricordi di chi è partito e nei sogni di chi vuole tornare. E quella valigia, oggi immobile, continua a viaggiare. Dentro di noi.

Dí Luigi  Gigiotto Bisignani

Permalink link a questo articolo: https://www.sandonatodininea-cs.it/2025/11/01/la-valigia-di-cartone-unepopea-di-sogni-lacrime-e-speranza/

1 commento

    • Luigi Bisignani Gigiotto il 1 Novembre 2025 alle 15 h 50 min
    • Rispondi

    Buon pomeriggio
    San Donato di Ninea, paese di partenza e di ritorno, continua a vivere nei ricordi di chi è partito e nei sogni di chi vuole tornare. E quella valigia, oggi immobile, continua a viaggiare. Dentro di noi.

    Luigi Gigiotto Bisignani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.