Luigi Bisignani
San Donato di Ninea Agosto 2025
Buongiorno, San Donato di Ninea: Il Risveglio che Incanta.
Il giorno nasce piano, come se non volesse disturbare il sonno antico delle montagne. A San Donato di Ninea, il risveglio non è mai brusco: è un abbraccio silenzioso tra cielo e terra, un rituale che si ripete ogni mattina con la grazia di un gesto sacro.
Sono le 5:30, e il borgo dorme ancora. Le luci fioche delle case punteggiano il paesaggio come lucciole immobili, mentre il cielo si tinge di un blu profondo, preludio al rosa tenue dell’aurora. Le montagne, maestose e immobili, osservano tutto con la pazienza di chi ha visto passare secoli. Il Pollino, in lontananza, si staglia come un guardiano silenzioso, avvolto da una leggera foschia che lo rende quasi irreale.
Nel centro storico, le pietre delle stradine conservano il fresco della notte. I balconi fioriti attendono il sole, e le persiane chiuse custodiscono sogni di chi ha vissuto qui tutta la vita. Un gallo canta in lontananza, seguito dal suono di una fontana che non ha mai smesso di scorrere. È il primo segnale che il paese sta per svegliarsi.
Poco a poco, le finestre si aprono. Una donna anziana stende il bucato, salutando il giorno con gesti lenti e misurati. Il profumo del caffè comincia a diffondersi, mescolandosi all’odore della terra umida e delle foglie di castagno. I primi passi risuonano sul selciato, e il bar del paese apre le porte, pronto a servire cornetti caldi e sorrisi sinceri.
San Donato di Ninea non ha fretta. Qui il tempo è un alleato, non un nemico. I ritmi sono quelli della natura, del cuore, della memoria. Ogni mattina è un ritorno alle origini, un invito a rallentare, a guardare, a sentire.
I bambini, ancora assonnati, si preparano per la scuola, mentre gli anziani si ritrovano sulle panchine, pronti a commentare il tempo, la vendemmia, o semplicemente a condividere il silenzio. Le montagne intorno sembrano ascoltare, partecipi e discrete.
E poi arriva il sole. Con un gesto lento, si alza sopra le cime e inonda il paese di luce dorata. I tetti brillano, gli alberi si risvegliano, e San Donato di Ninea si mostra in tutta la sua bellezza: autentica, semplice, profonda.
E già si comincia a parlare della 34ª Festa della Castagna, che quest’anno si terrà il 7, 8 e 9 novembre 2025. Un evento atteso con entusiasmo, che ogni autunno trasforma il borgo in un palcoscenico di sapori, tradizioni e musica popolare. Le strade si riempiono di profumo di caldarroste, i vicoli si animano di bancarelle, e il paese accoglie visitatori da ogni angolo della regione, pronti a celebrare il frutto simbolo di San Donato: la castagna.
Intanto, dopo i grandi ritorni estivi, quando il paese si riempie di voci, abbracci e memorie ritrovate, San Donato di Ninea si prepara lentamente ad entrare nel suo letargo. I suoi mille abitanti tornano a vivere la quotidianità fatta di calma e silenzio, di ritmi lenti e gesti familiari. Le strade si svuotano, il tempo si distende, e il borgo ritrova la sua intimità, aspettando con pazienza e fierezza la grande festa d’autunno che lo riporterà al centro della scena.
Chi ha la fortuna di vivere o anche solo visitare questo angolo di Calabria sa che ogni risveglio qui è un dono. È un momento che non si dimentica, che resta nel cuore come una carezza. Perché San Donato non è solo un luogo: è un’anima che ti accoglie, ti avvolge, e ti insegna a vivere con lentezza e gratitudine.
Luigi Bisignani (Gigiotto )




1 commento
Descrizione incantevole, ricca di dettagli e sfumature. Evocativa e nostalgica che riporta a rivivere momenti, sensazioni ed emozioni passate ma mai dimenticate. Ricordi e riti comprensibili solo da chi ha radici profonde in questo luogo e che, nonostante tutto, rimarranno sempre parte integrante della sua vita.