Luigi Bisignani
San Donato di Ninea Agosto 2025
Ritorno a San Donato di Ninea: Il Viaggio del Cuore
Ci vorrebbe una Bibbia di molti volumi per raccontare il mio viaggio le mie emozioni i tantissimi ricordi,ma voglio sorvolare lasciando i dettagli per un’altra occasione.
Dopo due mesi di girovagare per l’Italia, attraversando il Paese dal nord al sud con tappe indimenticabili a Genova, Siena e Alberobello, il viaggio di Gigiotto ha trovato la sua destinazione più profonda: San Donato di Ninea. Non una semplice tappa, ma il ritorno alle radici, al paese natale, al cuore pulsante della memoria.
Al Bivio-Licastro
L’arrivo: Emozioni al Pantano
Giunti a fondovalle, l’aria cambiava. Al Pantano, Gigiotto i scende dall’auto e respira un’atmosfera che solo chi è cresciuto tra quelle curve può comprendere. Ogni tornante racconta una storia: le corse per prendere il pullman verso Lungro e Castrovillari, la scorciatoia vicino al cimitero, i ciliegi rubati lungo il cammino. Un ritorno che non è solo geografico, ma spirituale.
Il paese che accoglie
San Donato lo accoglie come un figlio che torna. Il nuovo senso unico sorprende, i parcheggi scarseggiano, ma nulla può offuscare la gioia del rientro. I volti familiari, le domande a raffica, gli abbracci sinceri: “Ciao Gì, da quanto tempo?” “Ora ti fermi un po’?” E infine, “Come stai?”—la domanda che racchiude tutto.
☕ La piazza, gli amici, i ricordi
Il giorno dopo, la piazza Siddrata si riempie di volti noti. Giovanni “ Gigante”, Michele, Fiorello, e tanti altri. Le risate tornano, i ricordi si intrecciano ,Vincenzo : la sartoria “do Talianu”, le partite nei garage, le discussioni calcistiche animate, e l’arrivo improvviso di “Ziu Binignu i cantuni”. Un caffè condiviso con il Dr. Cerchiaro diventa occasione di riflessione e dialogo. E nel cuore, il ricordo di chi non c’è più: Giacomo, Alfonso, Vincenzo, Tonina, Antonio… sempre presenti.
La rimpatriata del 6 agosto
Il momento clou del soggiorno: la rimpatriata degli anni ’55 alla Baita Malieni. Una giornata indimenticabile, tra amici di scuola e giochi d’infanzia, con un pranzo memorabile preparato da Luigi e Giuseppe. Gli amici ritrovati Luigi,Innocenzo,Raffaele,Mica,Mena,Assunta,Caterina,Pasquale,Felice, Domenica, Micu, Assunta,Giovanni, e tanti altri: ogni nome è un frammento di storia condivisa. Anche gli assenti, come Tonino Madormo,(che ha fatto uno squillo per scusarsi e salutare la compagnia,sono stati presenti nel cuore.
️ Il viaggio gastronomico
Non solo emozioni, ma anche sapori: dal Rifugio del Piano di Lanzo alla cucina casalinga di Giovanna e i prodotti genuini dell’orto di Antonio e Maria. Senza dimenticare Luigi e suo figlio Giuseppe che hannno preparato il pranzo della rimpatriata,alla Baita Malieni.Ogni piatto racconta la tradizione sandonatese, ogni pasto è un abbraccio.
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I vaneddri e i luoghi dell’anima
I vicoli stretti e freschi, i “vaneddri”, sono il teatro della giovinezza. Via XXIV Maggio, Siddrata, Gafaru, Cutura, Sutta i finestri, Jardinu… Ogni angolo è un racconto, ogni pietra conserva un segreto. I primi amori, le fughe, le risate: San Donato è un libro aperto, scritto con l’inchiostro della memoria.
Le feste e l’ispirazione
Dal 31 luglio al 10 agosto, il paese si veste a festa. Celebrazioni religiose e civili arricchiscono il soggiorno. E ogni mattina, dal balcone, Gigiotto scrive poesie che presto diventeranno una raccolta: “Lettere fra i monti”, un tributo all’amore di un espatriato per il suo paese.
Dal balcone di mia sorella
Conclusione:
San Donato di Ninea non è solo un luogo: è un sentimento, una radice, una voce che chiama. E Gigiotto ha risposto, con il cuore pieno e la penna pronta a raccontare.
Luigi Bisignani (Gigiotto)











