La redazione…Stefania Todaro ci scrive……
CHE BONTA’ LE CASTAGNE
Il castagno nell’antichità veniva chiamato anche “albero del pane” poiché dalla farina di castagne si otteneva un pane dalle elevate caratteristiche nutritive.Grazie anche agli altri innumerevoli impieghi di questi frutti in cucina, le popolazioni dei paesi montani hanno sempre tratto una consistente ricchezza.
San Donato di Ninea con i suoi 850 m di altitudine presenta il clima ideale per lo sviluppo di questo meraviglioso frutto.
Le operazioni di raccolta avvengono successivamente alla pulizia del sottobosco da sterpaglie ed eventuali ricci caduti. Le castagne sono cosi ben visibili. Attualmente si raccolgono anche con l’uso di macchinari moderni, ma in passato si raccoglievano solo a mani nude o, al massimo, utilizzando dei guanti.
Vorrei illustravi ora gli innumerevoli impieghi in cucina di questo frutto meraviglioso che è la castagna, passando da quelli più semplici a quelli più elaborati.
1) Castagne bollite con la buccia esterna
La base di preparazione di tanti dolci di castagne è la farina o purea ottenuta facendo bollire le castagne con o senza la buccia.
Le castagne bollite con la buccia hanno rappresentato fin dall’antichità il cibo dei montanari. Erano facilmente trasportabili, potevano essere consumate anche a distanza di giorni e rappresentavano un buon sostentamento, dato l’alto valore nutrizionale.
Per prepararle basta mettere le castagne con tutta la buccia, in una pentola capiente, con abbondante acqua e farle cuocere finché tutta l’acqua non sia evaporata (circa 50-60 minuti). Continua a leggere