CHE BONTA’ LE CASTAGNE…che tesoro!!8 ricette di Castagne….

La redazione…Stefania Todaro ci scrive…

CHE BONTA’ LE CASTAGNE

Il castagno nell’antichità veniva chiamato anche “albero del pane” poiché dalla farina di castagne si otteneva un pane dalle elevate caratteristiche nutritive.Grazie anche agli altri innumerevoli impieghi di questi frutti in cucina, le popolazioni dei paesi montani hanno sempre tratto una consistente ricchezza.
San Donato di Ninea con i suoi 850 m di altitudine presenta il clima ideale per lo sviluppo di questo meraviglioso frutto.
Le operazioni di raccolta avvengono successivamente alla pulizia del sottobosco da sterpaglie ed eventuali ricci caduti. Le castagne sono cosi ben visibili. Attualmente si raccolgono anche con l’uso di macchinari moderni, ma in passato si raccoglievano solo a mani nude o, al massimo, utilizzando dei guanti.
Vorrei illustravi ora gli innumerevoli impieghi in cucina di questo frutto meraviglioso che è la castagna, passando da quelli più semplici a quelli più elaborati.
1)  Castagne bollite con la buccia esterna
 La base di preparazione di tanti dolci di castagne è la farina o purea ottenuta facendo bollire le castagne con o senza la buccia.
Le castagne bollite con la buccia hanno rappresentato fin dall’antichità il cibo dei montanari. Erano facilmente trasportabili, potevano essere consumate anche a distanza di giorni e rappresentavano un buon sostentamento, dato l’alto valore nutrizionale.
Per prepararle basta mettere le castagne con tutta la buccia, in una pentola capiente, con abbondante acqua e farle cuocere finché tutta l’acqua non sia evaporata (circa 50-60 minuti). Continua a leggere

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AVVISO PUBBLICO

La redazione


                     INTERVENTI STRUTTURALI DI RAFFORZAMENTO LOCALE O DI

MIGLIORAMENTO SISMICO, O, EVENTUALMENTE, DI DEMOLIZIONE E
RICOSTRUZIONE DI EDIFICI PRIVATI
(OPCM n. 4007 del 29/02/2012 art.2 comma 1 lettera c)
Attuazione dell’art. 11 del Decreto Legge 28/04/2009 n° 39, convertito, con modificazioni,
dalla legge 24 giugno 2009, n.77. Contributi per la prevenzione del rischio sismico art. 2
comma 1, lettera c).

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Il Sandonatese ,Antonio Blotta,fu uno dei più grandi sarti d’America(1930-1960)

Luigi Bisignani

Tratto e trascritto da un’articolo ,del 1950,di Giuseppe Prezzolini (Perugia , 27  gennaio 1882 – Lugano, 14 lugliot 1982) era un giornalista, scrittore  e grande editore  italiano.

Le signore eleganti di New York preferiscono un sarto  calabrese di San Donato di Ninea  Antonio Blotta.
Antonio Blotta:Nato a San Donato di Ninea il 1889-morto in America nel 1971 ,aveva 82 anni
Veniva spesso a San Donato  ed ogni volta era accolto da grande uomo  e grande artista  .
Dati storici inviati da Nuccia Gangale nipote di Ida Blotta.la madre di Nuccia era pure di San Donato e  Antonio Blotta   fratello di suo Nonno  emigrato  in America fu il grande stilista dell’epoca  ,ha disegnato fra l’altro i pantaloni della Dietrich.

C’é chi dice ci furono tre grandi sarti a New York ,Blotta per le signore,D’andrea per gli uomini  e Casella per le riviste di moda.
C’é chi aggiunge o sostituisce qualche altro nome italiano,come Mangone o Montesano,ma in tutte le liste figura il nome del Sandonatese  Antonio Blotta.
E anche curioso che i tre primi nomi citati sono dei Calabresi.Andarono a new York e non si conoscevano.Si rispettavano come potenze,un po a distanza rispettosa.
L’altro giorno  m’arrivo un cartellino oblungo,con un carattere tipografico di fantasia che non era nelle mie abitudinidi ricevere,percio gli feci  l’onore del tagliacarte invece di quello delle dita.
Mi pareva roba da signore,infatti era per signore.Annunziava con una semplice data la grande giornata di Antonio Blotta.
Mi ricordai allora di averlo conosciuto,sempre pronto a rispondere ed a spiegare e raccontare.Mi aveva promesso  d’invitarmi  il giorno in cui avrebbe fatto  dei suoi modelli per la prossima stagione.Non se n’era dimenticato .La prossima stagione si capisce é l’autunno.L’estate ha fatto sentire il suo primo fiato,ma i sarti per signore pensano già all’inverno o alla cadente stagione dell’autunno che la prepara. Continua a leggere

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Benedetto Vuono è il nuovo segretario del Pd cittadino

La redazione & Diritto di Cronaca
 Benedetto Vuono

SAN DONATO DI NINEA – (Comunicato stampa) Sarà il vice sindaco del Comune di San Donato di Ninea, Benedetto Vuono, a guidare il circolo dei Democratici del paese posto alle porte meridionali del Parco del Pollino. Lo ha decretato all’unanimità, dopo un intenso dibattito sulle azioni future da intraprendere a livello locale, l’assemblea degli iscritti in una riunione propedeutica ai vari congressi in atto. Una garanzia di continuità che segue la direzione dell’uscente Giuseppina Ferraro, per una nuova stagione di buona politica e rinnovamento dell’impegno sociale e civile che vuole riportare al centro dell’attenzione della comunità sandonatese i temi dello sviluppo economico e ambientale dell’area, nonché della drammatica crisi lavorativa che attanaglia questo nobile luogo della provincia cosentina. “Da San Donato di Ninea – è stata la prima dichiarazione di Vuono – deve ripartire un messaggio forte e chiaro nei confronti di tutte le istituzioni, a cui tendiamo idealmente una mano per impegnarci insieme in direzione dello sviluppo del territorio e per un sostegno effettivo verso la politica di promozione del Parco Nazionale del Pollino, portata avanti egregiamente dal presidente Mimmo Pappaterra. Come guida di un gruppo compatto di iscritti e simpatizzanti del nostro circolo cittadino, garantisco una grande partecipazione attiva, sia nei confronti dei nostri quadri superiori del partito sia verso l’istituzione della Provincia e del nostro presidente Mario Oliverio”. A sostenere fattivamente Benedetto Vuono in questa opera di rilancio del partito sul territorio sandonatese, sono stati eletti nel direttivo del circolo i soci Giovanni Bisignani, Giovanni Ferraro e Pietro Ferraro. Nel corso dell’assemblea è stato costituito anche un Ufficio Adesioni, che avrà anche il compito di individuare i luoghi, i giorni e gli orari per le iniziative di campagne per il nuovo tesseramento, oltre che per le primarie in vista. Infine, tutti i presenti hanno deciso di programmare per il nuovo anno sociale un piano di altre attività ludiche e culturali per la promozione delle politiche nazionali e regionali del partito con l’approfondimento di tematiche programmatiche, di rilievo amministrativo e ambientale.

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La storia della Sagra…o Festa d’Autunno.

La redazione

Rosetta Capolupo  ci scrive…

un po di Storia della “Sagra della Castagna a Festa d’Autunno”
Nel lontano 1991, l’allora sindaco di San Donato di Ninea, geom. Pasqualino Esposito, ha la felice intuizione di istituire la Sagra della Castagna, lo scopo iniziale è quello di indire dei convegni, al villaggio scolastico, per conoscere il mal dell’inchiostro, una malattia che colpisce gli alberi ed in particolare il castagno. La Sagra, partita quasi in sordina, solo dopo qualche anno, e precisamente nel 1997, acquisisce le caratteristiche attuali perché si pensò non solo di pubblicizzare la castagna, ma anche il nostro centro storico. Infatti, già da allora, nei magazzini, nelle legnaie, nei vecchi locali sono adibiti degli stand per vendere castagne, dolci fatti con le castagne e altri prodotti tipici locali. Con il passare degli anni, questa manifestazione cresce sempre più fino alla decima edizione, quando dietro consiglio di un giornalista RAI, cambia nome da Sagra della Castagna in Festa d’Autunno, per non confondere la nostra sagra con le innumerevoli altre presenti sul mercato. Attira sempre  più gente, prima dai paesi limitrofi, poi man mano da luoghi sempre più lontani fin dal Piemonte e dall’Emilia Romagna con i rappresentanti di Venaria Reale e di Fiorano Modenese, che puntualmente sono presenti ogni anno.  Il 2012 ricorre la XII edizione e l’attuale sindaco, dott. Francesco De Rose , vuole festeggiarla degnamente, anche per testimoniare la continuità e l’impegno profuso, in questo lasso di tempo, dai sindaci che l’hanno preceduto, dagli amministratori  e da tutte le persone che si impegnano annualmente per la buona riuscita della Festa d’Autunno.  Questi giorni rappresentano un momento di aggregazione dove la gastronomia ha un ruolo di primo piano e la protagonista è la castagna, un alimento umile e antico che nei periodi di carestia ha sfamato intere generazioni e che ora è diventata un alimento prelibato. La castagna può essere mangiata cruda, arrostita, bollita, può essere essiccata per fare i “pistiddri” e la farina di castagne, in cucina può essere usata dall’antipasto al dolce perché è molto versatile e si adatta a preparazioni sia salate sia dolci. L’unico mio rammarico è  che  un agente patogeno  attacca la corteccia delle piante e distrugge intere piantagioni del prelibato frutto e, continuando di questo passo, fra qualche anno, la montagna sandonatese rimarrà senza alberi di castagne se non si troverà la cura adeguata, per poter porre rimedio a questa terribile catastrofe.

Rosetta Capolupo

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COME ERAVAMO Tànnu… gusàvadi accussì. (Tre)

La redazione & Minucciu

Tànnu… gusàvadi accussì. (tre)

 La nascita

C’era poi la questione cruciale del nome da imporre al nascituro. Qui gli equilibri erano assai precari perché ognuno cercava di interpretare a comodo il “tànnu”. Il primo nato maschio, per tradizione portava il nome del nonno paterno; si faceva eccezione nominando quello materno, solo però se gia deceduto prima. Per le femminucce prevaleva il nome della nonna materna ed in caso di premorienza di questi, valeva la regola gia vista per i nonni. Si poteva decidere per il doppio nome e così accontentare gli interessati nominandoli entrambi, ma si poteva creare in ogni caso malumore per via che del doppio nome se ne pronunciava una alla volta od uno solo ed il secondo nominato od escluso, generalmente, non prendeva mica tanto bene l’essere relegato in posizione, diciamo, di scarto. Le cose andavano un pò più lisce e con qualche problematica in meno, quando, condizione sociale e grado di istruzione ti inducevano ad assumere un atteggiamento più distaccato, ad essere più accondiscendente, almeno all’apparenza; Tànnu, imporre il doppio nome al nascituro, era consuetudine nelle famiglie di ceto più elevato, perché il doppio nome presupponeva almeno “ù d’dòn”, titolo generalmente attribuito alla nobiltà, ai grossi proprietari terrieri, agli esercenti le professioni liberali; in neonato del ceto popolare il doppio nome disdiceva e la famiglia del proletario tanto audace, poteva essere oggetto di feroci critiche, specie dai pari condizione; “ù paisànu”, “u santunatisi” in generale, di questi subdoli tentativi di scalata sociale, “tànnu, sìnni fàcìa gàbbu”. Continua a leggere

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XXII Festa d’Autunno 2012 :lettera aperta !!

Luigi Bisignani

XXII Festa d’Autunno 2012

Lettera aperta

Nel porgere il saluto a tutti i lettori , mi preme informare gli stessi che giorno 1, 2, 3 e 4 novembre 2012, si terrà la XXII FESTA D’AUTUNNO (sagra della castagna). Naturalmente, giorno 2, nel rispetto della sacralità e solennità della memoria dei defunti, non si terranno manifestazioni musicali o canore di alcun genere.

Nei giorni sopracitati saranno promossi i prodotti tipici locali, nonché le meraviglie dei nostri boschi e l’incantevole ed incontaminato borgo. Un grande patrimonio che si può scoprire nelle contrade e per le irte strade del nostro centro storico, ma anche una sorprendente successione di profumi e buoni sapori dettati dalle tipicità legate alla tradizione sandonatese. Continua a leggere

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BANDO DI GARA : RACCOLTA E TRASPORTO

La redazione

Nuova rubrica “Bando di gara “
Ogni bando di gara che si terrà a San Donato di Ninea sarà pubblicato sul giornale.

BANDO DI GARA PROCEDURA APERTA SERVIZIO DI RACCOLTA E TRASPORTO RR.SS.UU. R.D. A CASSONETTO E INGOMBRANTI
(importo pari o inferiore a 206.000,00 Euro)

scarica il BANDO :Bando_8-procedura

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al Concorso “Castagna d’oro” per la XII Festa d’Autunno

La Redazione & Diritto di Cronaca

SAN DONATO DI NINEA – La celeberrima Festa d’autunno, sarà la dodicesima da quando è stata così rinominata la Sagra della castagna,  si avvicina a grandi passi. È prevista, infatti, per il primo weekend di novembre. Entro la metà di ottobre, però, c’è tempo per partecipare al nuovo concorso, denominato “La castagna d’oro”, un concorso letterario, scientifico e artistico riservato ai giovani residenti nei comuni facenti parte del comprensorio della “Valle dell’Esaro” e contigui a San Donato di Ninea, ovvero Acquaformosa, Lungro, Saracena, Orsomarso, Verbicaro, Grisolia, San Sosti, Mottafollone, Sant’Agata d’Esaro, Malvito, Santa Caterina Albanese, Fagnano Castello, Altomonte e Roggiano Gravina. È indetto dall’Amministrazione comunale allo scopo di migliorare la conoscenza del territorio d’appartenenza, di favorire lo sviluppo culturale e sociale della popolazione residente e di sollecitare l’espressione più alta delle potenzialità e delle capacità intellettuali dei giovani destinate al servizio della comunità. In particolare il concorso intende perseguire l’obiettivo di sollecitare, realizzare e divulgare iniziative socio-culturali di studio e di ricerca, tese all’approfondimento di temi e problematiche presenti nel tessuto sociale d’appartenenza, alla storia del territorio, all’analisi e alle prospettive di sviluppo socio-economico, alla conoscenza più pregnante dei valori, delle tradizioni, dei costumi e delle usanze riguardanti la popolazione interessata. Il concorso è aperto agli adolescenti e ai giovani residenti o domiciliati nei comuni citati, che  desiderano trattare argomenti di loro interesse secondo le indicazioni fornite ed a far conoscere i risultati del loro lavoro. Per ogni elaborato, ogni partecipante dovrà inviare in busta chiusa cinque copie dell’opera unitamente alla scheda di partecipazione compilata in tutte le sue parti. La documentazione dovrà pervenire entro e non oltre le ore 13 del 18 ottobre al  seguente indirizzo :
Segreteria del concorso “LA CASTAGNA D’ORO”
Comune di San Donato di Ninea
P.zza Ten. A. Pucciani
87010 San Donato di Ninea (CS)

scheda d’iscrizione
Regolamento

schiaccia sul titolo per avere la scheda d’iscrizione o il regolamento

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Disoccupazione: forse è necessario un azzardo

Disoccupazione: forse è necessario un azzardo

Gli ultimi dati pubblicati dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Industria del Mezzogiorno sono allarmanti. Dal 2007 al 2012 il Pil nelle regioni meridionali è crollato del 10%, ricalcando la situazione registrata nel 1997. Certo gli ultimi anni sono segnati indelebilmente da una crisi generale, ma le gravi ripercussioni sul meridione, hanno marcato e appesantito lo storico divario economico tra il Nord e il Sud. L’ultimo rapporto Svimez ha dichiarato che per eliminare questo divario e permettere al Sud di recuperare lo svantaggio ormai acuito servirebbero 400 anni. In queste regioni i dati non solo registrano una disoccupazione reale al 25%, ma  mettono in luce anche come nel Centro-Nord la perdita di posti di lavoro tenda a trasformarsi quasi interamente in ricerca di nuovi posti di lavoro, contrariamente a ciò che accade nel Mezzogiorno, dove solo in minima parte diventa effettivamente ricerca di nuova occupazione.

Si spera che all’allarme consegua una presa di coscienza da parte delle istituzioni e soprattutto un’azione programmata volta a risollevare la situazione del meridione – storicamente contrassegnato dall’emigrazione – dove, ancora oggi, sembra che l’unica soluzione per i giovani in cerca di un lavoro e di un futuro sia quella di fare le valigie ed espatriare.

Forse la ricerca di soluzioni da parte delle istituzioni potrebbe iniziare anche dall’osservazione e dall’analisi delle iniziative prese in altri contesti, rivelatesi vincenti. L’osservazione critica, unita ad un po’ di audacia potrebbe creare dei nuovi centri di produzione o di attrazione turistica, dei nuovi circuiti economici e di conseguenza nuovi posti di lavoro.

In quest’ottica non è totalmente fuori luogo la proposta avanzata da tre esponenti della lega di riaprire alcuni casinò italiani, che ha suscitato forti polemiche. Mentre la Russia cancella le tasse sul gioco d`azzardo, in Francia un progetto di riqualificazione del territorio farà di Marsiglia la nuova Montecarlo, con l’investimento di 50 milioni di euro e la realizzazione non solo di una nuova sala da gioco, ma di un vero e proprio quartiere con diversi edifici ad uso abitativo, strutture ricettive per il turismo ed esercizi commerciali.

Nell’ambito delle politiche per il turismo sono tanti i casi in cui alle bellezze naturali e paesaggistiche si è scelto di affiancare poli legati al gioco d’azzardo – si pensi a Malta – con ottime risposte in termini di sviluppo. Chissà che anche l’Italia non prenda esempio e provi un azzardo.

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