La Vostra nobilissima “crociata”…

La Redazione ,riceviamo da Vittorio Toscano e pubblichiamo.

Esimio Signor  Luigi Bisignani,

ringraziamenti vivissimi per la pubblicazione dell’anonimo “Eremo di Sant’Agelo“.

La Vostra nobilissima “crociata”,attraverso il Vostro importante “Giornalino Interattivo”,merita lode ed apprezzamenti,per essere,l’unica “voce” in questo storico viaggio di:” Aiutiamo San Donato”.
Così,ognuno è chiamato sostenere,potendo,tale “crociata”,in qualsiasi modo.
Personalmete,posso farlo,inviando le applicazioni che avete ricevuto e ora lo studio titolato: “Eureka”,il quale,se riuscisse a trovar il giusto “canale”,potrebbe esser fonte di insperabile e prezioso “ausilio”.
Auguri a tutti che amano la ripresa del centro sandonatese.
Vorrà,pertanto,pubblicare l’unito scritto che è la parte introduttiva,ma che compendia,forse,la sostanzialità di tale lavoro,il quale,me lo lasci dire,sono secoli che esiste,ma,sempre s.e.,fin oggi nulla s’è visto…
Con la stima di sempre
Vostro

William Toscano Continua a leggere

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Commemoriamo il nostro professore di Matematica.

La redazione & Gino Buono

Il 19 luglio 2014 ricorre il nono anniversario della dipartita di Antonio Buono

 “u prufissuri Bibbo”, Uomo noto in Paese e zone limitrofe.                                     

                  Un semplice pensiero ……

“…voglio però ricordarti com’eri, pensare che ancora vivi; voglio pensare che ancora mi ascolti, che come allora sorridi..” F.Guccini

Questo ricordo non è certo rivolto ai giovanissimi in quanto non l’hanno conosciuto, ma, certamente, se stimolati ed incuriositi, domandassero ai loro genitori o nonni chi era u prufissuri BibboAntonio Buono, sicuramente avranno delucidazioni in merito e, all’improvviso, come d’incanto, nella mente del relatore affioriranno tanti e tanti bei ricordi.

Uomo istruito, colto nella mente e generoso di cuore, ha dedicato tutta la sua vita alla  professione di Insegnante (matematica e scienze nella scuola Media), alla famiglia e agli amici.Non c’è Persona in San Donato di Ninea e frazioni che non l’abbia conosciuto, invitato per andare a caccia, per scarpinare montagne in cerca di funghi, per gite e pranzetti, ma, soprattutto, era atteso a tutte le ore in piazza Sellata per il “quarto” nel gioco delle carte.

Uomo onesto, di grande compagnia, gironzolava abbozzando un sorrisetto (mai sarcastico) sotto i baffetti e, con battute spiritose sempre pronte, benevoli e piacevoli, incuteva fiducia ed allegria. Non ha mai offeso nessuno, rispettava tutti e da Tutti era stimato; ha sempre goduto di ottima fama.

Anche Lui, insieme a tanti Uomini illustri e noti personaggi, ha lasciato la sua impronta in questo Paesino e zone limitrofe.

Ci sarebbe tanto da dire e raccontare ma, in occasione dell’anniversario della dipartita (19 luglio 2005), come figlio, lo voglio ricordare così, semplice e bonaccione sempre pronto a dare consigli e ad aiutare gli altri; sono fiero di Lui anche perché, forse, ……. gli somiglio un po’.

A coronare il tutto, ancora oggi nella mente mi ritorna la frase pronunciata dal Dott. De Rose Francesco, medico necroscopo, il quale, prima di portare via il feretro mi disse: “con Lui se ne va un pezzo di storia, ma ……… di quella buona”.

Gino Buono

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Un pezzo di carta…trovato per terra.

Vittorio Toscano mi scrive…e pubblico.

Alcuni anni fa,mentre respiravo la bella aria di San Donato,camminando vidi per terra un foglio bianco.

Incuriosito,lo raccolsi,e,sorpresa,vi trovai uno scritto,senza firma,che così appresso recitava:

L’EREMO DI SANT’ANGELO 

Per la rocciosa erta

di pietra ancora viva,

l’ eremo di Sant’Angelo,

per Te,o Dio immenso,

il core sempre ci ravviva.

Sito santificante

di millenaria etade,

di quella fede e di cultura immensa

che fu del Monachesimo calabro,

fonte e dispensa;
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CENSIMENTO DEI SANDONATESI FUORI DAL PAESE

Luigi BISIGNANI

CENSIMENTO SANDONATESI  FUORI DAL PAESE

Mi é venutta un piccola idea forse un po utopica ma voglio tentarla.Vi siete mai chiesto ,quanti sandonatesi vivono nel mondo? Quanti abitanti saremmo se tutti i sandonatesi rientrebbero? Ebbene voglio tentare questo Censimentopaesano.Voglio ,dunque tentare questo  censimento di tutti i sandonatesi che vivono fuori dal paese, per fare un calcolo di quanti sandonatesi siamo e poi cosi potremmo aiutare qualche paesano a trovare la famiglia o amici persi di vista.Basta dare nome ,cognome ,se possibile data di nascita,magari famiglia,  in quale anno sono partiti,dove si trovano e se d’accordo l’indirizzo di residenza,un numero di telefono ed indirizzo elettronico, che saranno dati solo se avuto l’accordo.Sarà lungo ma alla fine sapremo finalmente quanti sandonatesi siamo fuori dal paese e nel mondo .Basta già iniziare da noi stessi ,guardare intorno,famiglia amici e conoscenze e se puoi potremmo metterci qualche foto , alla fine si potrebbe avere  un albero genealogico PAESANO.Questo ALBERO o DOCUMENTO potrebbe essere molto importante per la storia del PAESE.

Si deve considerare da mettere nella lista di censimento anche colui che vive fuori  da SAN DONATO DI NINEA  anche se pochi kms,basta che vive fuori dal territorio sandonatese é da contabilizzare…

Purtroppo si sa quanti restano ,ma non sappiamo quanti siamo fuori allora FACCIAMOLO…

Vi tenta sapere tutto questo? allora facciamolo insieme !!!

Aspetto il vostro aiuto….grazie in anticipo.

Nell’accezione comune un censimento indica acquisire informazioni sul numero di abitanti e su diverse caratteristiche della popolazione (come, ad esempio, il numero di persone per nucleo familiare ed eventuali beni posseduti da ciascuna di esse).

Storia

Il termine viene dal latino censere e significa valutare.

Le prime informazioni riguardo a indagini sulla popolazione risalgono addirittura al 3800 a.C. dove i Sumeri affrontavano vere e proprie indagini per misurare la quantità di uomini e beni di cui si poteva disporre. Le informazioni acquisite erano utili soprattutto in caso di guerra o di carestie.

Si sa di censimenti compiuti dalle civiltà mesopotamiche, dagli Egizi, così come dai Greci, dai Cinesi e dal popolo ebraico.

FORZA ,QUANTI SANDONATESI SIAMO SPARSI NEL MONDO? E IL MOMENTO DI SAPERLO…Grazie !!!

Chi vuole partecipare mi contatti qui

Sei di San Donato di Ninea se…

Amici di San Donato di Ninea nel Mondo.

sandonatodininea@hotmail.it

http://facebook.com/bisignanil

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Trasferimento temporaneo della sede comunale.

La Redazione

Il comune si tresferisce temporaneamente  “Ara cutura”

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Ricordiamo Tommasina Muzzalupo

Giovanni Benincasa ci scrive…

Domani ricorre il 24 anniversario della morte di mia madre, Tommasina Muzzalupo. Lo voglio ricordare perchè avvenne in un momento, per me, importante e lei che ci teneva tanto non venne a saperne mai l’epilogo, non ci fu il tempo di comunicarglielo.

 

 

In questo momento di riflessione ho postato la foto che la ritrae insieme a mio padre, Donato, per ricordare anche Lui che se n’è andato in un giorno un po particolare per un Marinaio.

 

 

Era il 10 di giugno di venti due anni fa e la Marina Militare il 10 giugno di ogni anno celebra l’impresa più bella della storia della Marina dell’Italia unita.

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Come eravamo:Ccià ffàttu amùri

La Redazione & Minucciu

Ccià ffàttu amùri….

In quella freddissima notte di gennaio, il vento trasportava il suono di una chitarra battente “nù catarrinu” e di un organetto che di concerto “jènu tirantèddha”. La musica si udiva a tratti, secondo il capriccio “dà sirintìna”, il vento che trasportava il sonoro modificandone l’intensità, ma così permetteva che il segnale si spargesse per tutto il paese. Nel silenzio che avvolgeva l’abitato immerso nella profonda oscurità della notte (la pubblica illuminazione era di la da venire) le note penetrarono in tutte le case scotendo dal torpore del sonno parecchia gente. Inizialmente irritati dal disturbo e poi stupiti dalla maestria dei suonatori, quasi tutti pensarono che “à sirinàta” sicuramente era opera di qualcuna di quelle due-tre persone che in paese erano “patrùni e màstri” dei due strumenti.

Avvicinatosi la dove era necessario andare, il suono si fece più lento ed il ritmo calò fino a produrre un suono “a lamièntu” al quale si sovrappose una voce tenorile che attaccò “à dispinsàta” alla sandonatese cantando: “Zùccaru pò mangià…. ma nò cciràsi….. ciàsi fàttu àmùri e nùnn’è stata còsa…..nùnn’è stata còsaaaa…”.Dopo il verso, la suonata riprese “à tiranteddha” allontanandosi dal vicinato fino a divenire sempre più flebile e lontana e poi cessare del tutto.

La “càntàta” semplice in unica strofa era utilizzata generalmente per inviare saluti o messaggi. Col richiamo dell’ultima strofa, come in questo caso, assumeva significato di sfida o di dileggio o di sfottò, circostanza che, salvo ognuno, meritava una sola risposta d’obbligo: la coltellata.

Chi aveva sentito, ed in questo caso il vento aveva favorito tutto il paese, individuò sia il cantante (di quella voce fra i paesani erano capaci solo due persone ed una era in galera) che i suonatori e di conseguenza anche la “càsa” destinataria delle strofe, la cui famiglia, aveva capito benissimo significato, ed individuato sia il mandante, sia gli autori materiali dello sgarbo.

Il retroscena ha come riferimento un fidanzamento di qualche tempo prima, “chiàcchiariàtu” per via del “rango” e della “eccessiva libertà”, che per quei tempi i genitori avevano concesso alla “zìta”, lasciata libera di recarsi “ntè mènsanìli” assieme al promesso sposo, che so a prelevare olio o vino. Non era successo nulla, i quei pochi istanti i due giovani non erano andati al di la di qualche innocente bacio sulle gote ma la circostanza che erano potuti rimanere qualche attimo da soli aveva compromesso l’immagine della ragazza la quale, “ònsiammài spàttavadi” veniva relegata a “rròbba ì sicùnna mànu” e condannata a restare zitella od a fare un matrimonio di comodo. Continua a leggere

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10 motivi per bere al mattino acqua tiepida e limone

Tratto da Ambbiente Bio

Al mattino appena svegli e a digiuno proviamo a iniziare bevendo una tazza di acqua tiepida e limone, elementi semplici ma benefici.

Il succo così acido del limone ha la sua principale proprietà proprio nell’avere nel nostro organismo, un’azione contraria, cioè alcalinizzante. Gli acidi che lo caratterizzano una volta introdotti nell’organismo danno infatti reazione basica, questo perché durante la metabolizzazione l’acido citrico si ossida e i sali che ne derivano danno origine a carbonati e bicarbonati di calcio e potassio che contribuiscono all’alcalinità del sangue.

Questi benefici dell’iniziare la giornata con il limone:

1. Rafforza il sistema immunitario: I limoni sono ricchi di vitamina C e di potassio, che stimola le funzioni cerebrali e nervose. Il potassio aiuta anche il controllo della pressione arteriosa.

2. Bilancia il PH: Bere acqua di limone ogni giorno riduce l’acidità totale del vostro corpo. Il limone è uno degli alimenti più alcalini. Sì, il limone ha acido citrico, ma non crea acidità nel corpo una volta metabolizzato.

3. Aiuta la perdita di peso: I limoni sono ricchi di fibre di pectina, che aiutano a combattere la fame. È stato anche dimostrato che le persone che hanno una dieta più alcalina perdono peso più velocemente.

4. Aiuta la digestione: Incoraggia il fegato a produrre la bile, che è un acido che è richiesto per la digestione. La digestione risulta efficiente e si riducono il bruciore di stomaco e la costipazione. Continua a leggere

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Il “Papa Treno” ci salverà.

La Redazione & Euristeo Ceraolo

Il “Papa Treno” ci salverà.

A cura di Euristeo il magno greco.

Un appello a Sua Santità in visita nella zona della Costa jonica Calabrese.

 Con l’imminente arrivo del Sommo Pontefice, ecco che la politica locale e la Ex – Trenitalia (…se ancora esiste fatecelo sapere) hanno deciso di accogliere la visita dei fedeli e pellegrini, tagliando gli ultimi treni rimasti. Un disagio oramai cronico che solo un miracolo può sanare. Da qui l’appello al Papa:  per spostarsi i Calabresi della fascia Jonica INVOCANO un “Papa-Treno”; in alternativa, poiché anche il trasporto su gomma (sulla tratta che collega i paesi della Sibaritide) va in ferie per i mesi estivi si potrebbe invocare anche un Papa-Bus, ma… questo “sarebbe chiedere troppo”!

 Ennesima denuncia e provocazione del pendolare Euristeo la sua battaglia è la battaglia di “tutti” e ha raggiunto l’attenzione di riviste e testate giornalistiche nazionali e internazionali, dalla Germania al Brasile. Continua a leggere

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Dal focatico, o fuocatico all’Irpef

La Redazione & Minucciu

Da “Ninaia”, capitolo balzelli, tributi e tasse, eccovi notizie della prima gabella imposta dai dominatori angioini ai territori del neonato regno di Napoli, terre sandonatesi comprese. La tassa in questione e la più longeva fra i balzelli tanto che ancora oggi è in vigore, ha nuovo nome ed è chiamata Irpef.

Focatico

Il focatico, o fuocatico, era un’imposta applicata su ciascun fuoco, o focolare, inteso come abitazione destinata ad un gruppo familiare o su ciascun “fumante” se l’abitazione includeva più famiglie. Ebbe vasta applicazione in epoca medievale e nel regno di Napoli venne istituita nel 1263 da Carlo I d’Angiò, rimanendo in vigore per lungo tempo, ed ultimamente sotto il nome di imposta di famiglia.

Nell’ottocento il focatico era associato alla “tassa sui bestiami” dato che ad ogni primavera i comuni inviavano alle singole Magistrature Comunitarie le stampe occorrenti per la compilazione dei ruoli per le operazioni di focatico e di bestiami che entro il 30 giugno dovevano essere restituite per l’inoltro, entro la fine di agosto, alla Rappresentanza Comunitaria, con l’approvazione dei fogli di riparto per detta tassa, mentre i ruoli venivano passati all’Esattore Comunale il quale doveva  riscuotere il dovuto entro date prefissate.

Il ruolo era risultante di tre categorie di contribuenti: la prima faceva riferimento al solo fuoco; la seconda considerava la terra coltivata e la terza la classe di reddito nella quale era catalogata la famiglia, secondo le proprie caratteristiche. Continua a leggere

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