Un ringraziamento alle nostre donne,un amico mi aveva scritto nel 2010.

Luigi Bisignani

Riflessioni: un ringraziamento alle nostre donne!!!

Il nostro Amico e paesano “Giuseppe Iannitelli” mi scrisse  nel 2010 e voglio ricordarlo  ripubblicando  questa sua riflessione.  in ricordo ed in sua memoria.Ciao Giuseppe.

Mi viene spontaneo pensare e riflettere a tutto quello che le nostre donne
hanno fatto e sopportato negli anni  ante e post guerra. Ho pensato che tutto cio’ che e’ successo nella nostra casa si e’ ripetuto in tante famiglie della nostra zona.Nel periodo suddetto,in molti paesani c’era la volonta’,che a seguito di una constatazione economicamente positiva, di recarsi all’estero o in altre parti d’italia per lavorare.Gli interessati Hanno fatto fare, in precedenza, richieste da persone gia’ emigrate ,per agevolare la documentazione di espatrio con la quale si potevano recare negli stati uniti,in argentina ecc.. come  alcuni miei parenti e come stava facendo mio padre.Altre persone si sono avvalse della conoscenza di paesani, per recarsi in altre parti d’europa: Francia Svizzera Germania ecc…altre infine si sono trasferite al centro e al nord d’Italia . Noi ci siamo trasferiti in toscana che precedentemente c’era venuto mio padre  ed aveva iniziato a lavorare in una miniera di carbone a Ribolla prov. di Grosseto.L’impegno lavorativo consisteva nell’estrazione di lignite in quanto il carbone all’epoca era necessario per molti usi ,compreso l’alimentazione dei treni , indispensabili  per il trasporto non solo di persone ma anche di macchinari bellici utili per la guerra che si stava avvicinando.Attenzione ! la miniera era considerata anche all’ora L’ULTIMO PANE non solo per mio padre ma per tutti coloro che hanno svolto lo stesso lavoro in altre parti come in Belgio, Francia e sud e nord America.Non so perche’ questo mestiere massacrante ,sotto terra, e’ toccato sopratutto ai nostri genitori.

Non dimentichero’ mai il volto nero dei minatori quado uscivano dalla minera a fine turno,non si riusciva nemmeno ad identicarli .La polvere del carbone depositata nei loro volti li rendeva irriconoscibili.Tantissimi sandonatesi sono arrivati a lavorare qui’ da noi a ribolla.Posso citare alcuni cognomi di sandonato come i : DELIA,PONZO,LAZZAZZERA,GUALTIERI,CERCHIARO, CAPANI ,CAPOLUPO,DIGIORNO ,MORANO ,PANEBIANCO,IANNUZZI ,MADORMO  DE ROSE e tantissimi altri . Molte altre famigle di san donato si erano sistemate a Gavorrano, Scarlino Massa marittima ed in altri paesi ,nei quali c’erano le miniere di pirite solfuri misti ecc.
I nostri paesani, egregiamente ,con orgoglio calabrese, hanno lavorato impegnandosi  e  hanno  progredito  nella vita sociale.Con sacrifici e rinunce sono riusciti a guardare avanti facendo studiare i figli e creando un buon patrimonio per loro. Non dimentichiamo che aver una casa un figlio laureato dopo guerra era una ricchezza ed un’orgoglio non indifferente. Veniamo al titolo della riflessione: Tornando alle donne madri e mogli rimaste al paese, nell’attesa che il genitore emigrato creasse le condizioni per trasferirvi la famiglia ed arrivare cosi’ad un congiungimento , la donna lasciata sola, provvedeva a curare non solo i figli se li aveva ,ma anche i pochi interessi   che i possedimenti gli potevano dare. Voglio citare come esempio la nostra famiglia che e’ lo specchio di altre situazioni simili. Mentre mio padre lavorava nella miniera di carbone a Ribolla  GR mia madre provvedeva a curare ,come tante altre donne ,a far produrre i nostri possedimenti. Questi consistevano in terreni castagneti orti ed animali. Oggi ci lamentiamo di tante cose , sfido io a ripeter noi i sacrifici che questa donna ha fatto.Voglio puntualizzare per l’ennesima volta che quello che ha fatto mia madre l’hanno fatto tante altre donne con lo stesso impegno e intensita’. Prendendo,per esempio, in considerazione un periodo lavorativo come quello della raccolta delle castagne, la sveglia suonava,anzi non suonava nemmeno, perche’ il pensiero anticipava il suono di essa .Dopo essersi alzata mia madre provvedeva strettamente ai doveri della casa e degli animali ed alle prime luci dell’alba partiva con la ciuca e dopo due ore di cammino raggiungeva attraverso sentieri il castagneto in localita ”ceggestro” raccoglieva castagne durante il giorno e prima del tramonto ritornava a casa con la ciuca carica del raccolto. Questa e’ stata un’attivita’ che molte nostre donne hanno fatto nel periodo di una coltivazione che all’epoca ed oggi e’ importante per la nostra zona . Tutto cio’ e’ stato possibile perche’ in noi gente del sud c’e’ molta solidarieta’ , ci aiutimo reciprocamente  per i figli ,lavori domestici ecc.. .Quest’ultima  e’ stata con il senno del poi, una ricchezza che al momento  gli abbiamo dato un’importanza relativa ma oggi ci rendiamo conto di quanto fosse necessaria .il tutto era stimolato dagli affetti che esisteva fra’ le famiglie.Ho parlato solo della raccolta delle castagne ma essenzialmente ho cercato di mettere in evidenza il sacrificio indescrivibile delle nostre donne. In seguito se mi permettete diro’ anche come spustando si conservavano questi frutti e si eseguivano altri lavori. un saluto a tutti gli amici

Giuseppe Iannitelli.

R.I.P

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