Sesta tappa. del Trekking due Mari:al rifugio Piano di Lanzo

La redazione

«Una vetta non è solamente un posto su una montagna. La vetta esiste nei nostri cuori e nelle nostre menti.
É un frammento di un sogno che si avvera, la prova inconfutabile che la nostra vita ha un senso. La vetta è un simbolo, la dimostrazione che con la forza della nostra volontà, delle nostre gambe, della nostra schiena e delle nostre mani, possiamo trasformare le nostre vite in ciò che vogliamo.»
(In vetta a occhi chiusi – E. Weihenmayer)

6^ tappa. del Trekking  due Mari e 35 vett . Mercoledì, 20 Giugno2012.

Dal Campo al rifugio Piano di Lanzo – Lunghezza 19 Km . Tempo di percorrenza  9 ore e 40 minuti .Dislivello : 1113  m. in salita  ;1344 m.. in discesa .Rifornimento idrico:Piano di Lanzo .Difficoltà EE

Le vette da scalare in questa tappa : Monte la Mula , Serra Paratizzi , Cozzo di Valla Scura , La Calvia , Cozzo del Pellegrino e Cozzo del Mangano.

  La mattina di Mercoledì 20  giugno dopo un’abbondante colazione e preparato i panini con quello che era rimasto dalla sera ;   raccogliamo  i sacchi a pelo e le tende e ci incamminiamo verso la  Mula .Il primo tratto ripido ; abbiamo fatto un taglio per incrociare la orrida strada sterrata che porta  in vetta Monte la Mula 1935 m.  slm , la 12^ vetta ; un panorama a 360° ma il nostro sguardo andava in direzione delle nostre prossime vette allineati di fronte a noi ..Serra Paratizzi , Cozzo di valla Scura , la Calvia e  il Cozzo del Pellegrino , che si vedeva in lontananza che con 1986 m. slm  è la montagna più alta dell’Orsomarso. Ripreso il fiato ci siamo diretti verso il piano di Zaperna  per poi salire  a Serra Paratizzi 1795 m.  slm 13^ vetta ; facciamo un sali e scendi ; questo tratto è particolarmente difficoltoso per la sua vegetazione di faggi molto rigogliosa e per il sentiero inesistente e quindi difficile orientarsi anche perché non hai nessun tipo di visibilità ; ad un certo punto proprio sul sentiero la traccia del lupo … i suoi escrementi con il pelo di cinghiale , subito dopo un  inghiottitoio ;  fatto l’ultimo tratto di salita siamo arrivati in vetta a Cozzo di valle Scura 1824 m.  slm 14^ vette anche questa vette è invasa dalla vegetazione , per vedere il panorama e il rifugio Piano di Lanzo  sono salito su un faggio!!

Una ripida discesa in mezzo alla vegetazione per arrivare alla Cresta ; una pausa per riprendere le forze per poi imboccare il sentiero in salita  molto ripido prima sotto i faggi e dopo allo scoperto ; mettendo a dura prova la nostra resistenza fisica ; dopo 6 giorni di trekking l’ultimo tratta allo scoperto e sotto il sole e stato molto duro !! Antonio era all’estremo delle forze … finalmente siamo arrivati alla Calvia 1910 m. slm la 15^ vetta un ultimo  sforzo e finalmente in vetta al Cozzo del Pellegrino 1986 m. slm la 16^ vetta la più alta dell’Orsomarso ; scesi a valle Lupa ;  più avanti abbiamo proseguito per  una salita per arrivare a Cozzo del Mangano 1699  m.  slm la 17^ vetta . Ripreso il cammino, arriviamo a Piano di Lanzo  giunti  al rifugio, con grande soddisfazione e orgoglio,  si conclude ufficialmente  la nostra 6^  tappa!!!del trekking due mari e 35 vette .

Al rifugio,   stranamente alla fontana non c’era l’acqua !!    Siamo scesi a  San Donato di Ninea ;ospiti dell’Amministrazione Comunale che

  ci hanno dato accoglienza  ,  logistica , la cena e il pernotto. Grazie.

 

                                                                                ©  Nicola Zaccato

Permalink link a questo articolo: http://www.sandonatodininea-cs.it/2012/12/20/sesta-tappa-del-trekking-due-marial-rifugio-piano-di-lanzo/

1 commento

    • g.benincasa il 22 Dicembre 2012 alle 22 h 31 min
    • Rispondi

    Di quei monti conosco solo le pendici mentre le vette le ho sempre e solo guardate con tanta ammirazione. Una diecina di anni fà, in buona compagnia, ho provato ad arrivare in cima al cozzo pellegrino, ma partendo da piano di lanzo arrivati all’incirca ai 3/4 del percorso abbiamo dovuto rinunciare (per manifesta incapacità fisica). Un vero peccato! Se vogliamo una consolazione c’è stata e tutt’altro che magra, rientrati a piano di lanzo non solo abbiamo fatto fuori le nostre provviste, ma abbia fatto ricorso anche alle risorse del rifugio e con nostro sommo gaudio. Allora era aperto e gestito da un gruppo che pareva ci sapesse fare.

Rispondi a g.benincasa Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.