Un repubblicano tra i mille di Garibaldi

La redazione…

Scritto da Alcide Lamenza
Non uno dei tanti affreschi, grandi e meno grandi che siano,ma la semplice narrazione di fatti supportati da documenti di archivio, che da una parte rendono giustizia ad un protagonista del Risorgimento Italiano, Stanislao Lamenza; mentre da un’altra parte rende possibile la comprensione della evoluzione-involuzione della dinamica formativa dell’Italia Unita, libera ed indipendente. Evoluzione che, comunque, portò alla creazione di uno Stato Italiano Unitario, involuzione che, invece, impose agli italiani pesanti rinunce che condizionarono in modo negativo la loro formazione culturale e politica. Stanislao Lamenza, avvocato, ma anche amministratore dei beni del principe Pietro Antonio Sanseverino di Bisignano in Calabria, come dire un quarto del territorio cosentino, marito e padre di quattro figli, cittadino responsabile dunque, ma anche capace professionalmente, percependo a pieno le inumani condizioni della quasi totalità della popolazione del meridione d’Italia, dimostra tutta la sua sensibilità morale che manifesta con la sua totale solidarietà con i deboli ed i sofferenti, dei quali assume la difesa per affrancarli dalla povertà e dalla incultura. In questa prospettiva, una questione meridionale non avrebbe mai potuto avere senso alcuno. Quella questione meridionale che fu, invece, terreno di scontro inopinato tra nord e sud, ancora oggi vivo e vitale, e che i vari Bossi di turno, erroneamente, pensano di risolvere con la divisione in due dell’Italia, invece di creare le condizioni strutturali ed economiche necessari per il superamento di quella questione. Il contributo di questo saggio storico è di valorizzare il concetto unitario, di una Italia Unita, libera ed indipendente, attraverso il recupero, da valere come esempio per tante altre vite di protagonisti coperti ora dall’oblio, della storia della vita di Stanislao Lamenza quale protagonista della nostra vicenda risorgimentale. Unico modo per rendere condivisibile l’azione di quei singoli protagonisti a prescindere dalle loro origini meridionali, centrali o settentrionali dell’Italia, lunga Italia. L’azione del calabrese Stanislao Lamenza vale tanto per un milanese che per un napoletano, entrambe ne hanno beneficiato quanto al loro vivere quotidiano di uomini liberi. Entrambe ne dovranno custodire la memoria. Solo così l’Unità Nazionale, lo stesso concetto unitario potranno trovare senso condiviso, rispecchiandosi in un processo di integrazione delle tante storie di singoli italiani, quale collante della storia di tutti gli italiani parimenti oppressi da secoli al Nord dal potere asburgico, al Sud dal Potere borbonico.

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1 commento

    • Giovanni Benincasa il 15 Febbraio 2012 alle 15 h 17 min
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    Libri come questo non costituiscono solo memoria ma, sono li a rammentarci che ancora oggi c’è necessità assoluta di continuare nella costruzione dell’Italia e soprattutto degli Italiani. È vero ci sono dei confini geografici ben delineati entro i quali sventola il nostro tricolore ma pare ci sia ancora molta gente che in esso non si riconosce o che lo vorrebbe in esclusiva. A 150 dall’ Unificazione geografica non si può incontrare ancora gente che mira alla suddivisione dimentica dei contributi di sangue che sono stati versati insieme per consolidarne e condiverne cultura, economia e quant’altro.
    Spero che nel tempo sia ricostruita la storia vera di questo lembo di territorio mondiale in modo che chi ci seguirà non abbia a dividersi su nulla e possa serenamente continuare a costruire la certezza di un domani sereno. Giovanni

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